La piattella pisana, detta anche Fagiolo di San Michele, è un fagiolo a seme bianco di forma appiattita, che fa parte dell'elenco stilato "per la tutela e valorizzazione delle razze e delle varietà locali della regione Toscana".
L'assenza buccia e la pasta molto morbida la rendono particolarmente apprezzata in cucina.
Coltivata tradizionalmente nel pisano, nelle zone orticole della bassa valle dell'Arno, si semina da aprile a maggio e, nonostante sia un fagiolo rampiacante viene prevalentemente coltivata a terra senza sostegni perché la pianta presenta scarsa attitudine ad avvolgersi.
Le fertilizzazioni, prevalentemente ornganiche o organo minerali, sono effettuate prima della semina e variano in base alla tipologia del terreno ed integrano le sostanze nutritive prelevate dalla pianta.
L'irrigazione è di soccorso.
La raccolta, scalare e manuale, del legumi freschi inizia, seguendo la tradizione locale, il 17 Giugno, giorno di San Ranieri, e si protrae fino a luglio. I legumi secchi sono poi raccolti da Agosto a Settembre seguendo il metodo tradizionale che prevede la raccolta quando è giusto il grado di maturazione.
Dopo una prima pulitura i legumi vengono sottoposti al trattamento a freddo e di nuovo controllati a vista per eliminare eventuali impurità.
Prima dell'uso si consiglia di nuovo un controllo a vista finalizzato alla rimozione di eventuali impurità residue e di lasciarli in ammollo per 12 ore.
La piattella pisana è particolarmente apprezzata per la pasta morbida, l'assenza di buccia e per la delicatezza del suo profumo e sapore.
E'ottima semplicemente lessata e condita un un buon olio extravergine di oliva ma anche accanto ad altre verdure, piatti di pesce o di carne.