Chi c'è dietro Foodoteka
Foodoteka, il marketplace che salva il cibo autentico, ha quattro genitori fondatori. Quattro cugini che hanno sempre lavorato insieme e che, dopo un’esperienza imprenditoriale in tutt’altro settore, decidono di dar ascolto a una passione comune, quella del mangiare e bere bene. Quattro personaggi molto diversi fra di loro, ma anche così complementari da creare una squadra affiatata nella quale ognuno gioca il proprio ruolo e tutti hanno lo stesso obiettivo.
I quattro paladini dell’autenticità
Patrizia: La più grande di età è la più piccola di altezza. Precisa, puntuale, ordinata e metodica. Detesta le attività sportive e qualunque lavoro che non possa essere fatto stando seduta. È instancabile nei lavori di precisione, sia manuali che digitali, può stare ininterrottamente ore davanti ad un pc. Chi meglio di lei può gestire la mole di dati che stanno dietro un marketplace?
Laura: La seconda è tale in ordine di età, ma ha voglia di primeggiare: estroversa, anticonformista, intraprendente, fanatica del fitness e di tutto ciò che ruota intorno al mondo dell’alimentazione sana, perché, dice, mangiare cose buone migliora le prestazioni fisiche e mentali. La sua personalità è ideale per il marketing, la comunicazione e le pubbliche relazioni, ma una laurea in Economia e Commercio le impone di seguire anche la parte contrattualistica e amministrativa.
Francesco: Il terzo, che è il fratello della seconda, ha un carattere opposto a quello di lei. Riservato, preciso, introverso, parla solo se è certo al 100% di quello che dice, altrimenti tace. Da anni ha la passione per la ricerca di cibi autentici, ha sperimentato prodotti provenienti dai luoghi più disparati, fa chilometri per assaggiare un pane, partecipa a qualsiasi degustazione dai formaggi ai vini passando per l’olio e le acque minerali, e ha studiato il trattamento degli alimenti fermentati che prepara personalmente. Ha conseguito anche la certificazione SAB - somministrazione alimenti e bevande, quindi chi meglio di lui può selezionare i prodotti?
Angiolo: L’ultimo, fratello della prima, è il più giovane del gruppo. Caratterialmente è un mix degli altri, non è poi così preciso ma neanche disordinato, non è estroverso ma neanche introverso come il cugino: è quello meno estremo della squadra. Nelle precedenti esperienze lavorative si è sempre occupato di logistica e continua farlo in Foodoteka, dove riesce ad avere spazio anche per un suo hobby, la fotografia: a lui l’onore e l’onere di scattare tutte foto dei prodotti.
Da dove si parte, quando si parte?
La ricerca di Francesco, il paladino dell’autentico, le sue scoperte e il conseguente coinvolgimento dell'intera famiglia per le degustazioni, le sfide per scovare, tra prodotti apparentemente uguali, quelli più veri e più buoni, ha generato nei quattro cugini la voglia, la curiosità di andare oltre e di ricercare sempre nuove autenticità eno-gastronomiche da poter confrontare e condividere. Non si trattava di trovare chissà quale alimento, ma solo di cercare tra i prodotti di uso quotidiano la versione più naturale, più genuina, e poi paragonarne il gusto, con quello di un prodotto simile coltivato/prodotto/allevato secondo logiche commerciali diverse.
Per citare qualche esempio, ecco la carota biologica (che cresce grazie al terreno e al microclima della zona) con quella dell'agricoltura convenzionale, o un vino naturale, biologico e/o biodinamico, con uno prodotto convenzionale, una crema spalmabile industriale con un prodotto artigianale…. e così via.
Lo scopo del gioco? Trovare le differenze. Le differenze erano e sono così evidenti e percepibili al gusto, che diventava sempre più difficile tornare ad acquistare i “soliti” prodotti.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il lavorare
Il primo e principale problema è stato quello della difficoltà nella reperibilità e nell’approvvigionamento delle “autenticità”.
Si tratta di prodotti che sono frutto del territorio, e i produttori sono allocati spesso lontano dalle principali vie di commercializzazione, se hai la fortuna di individuare qualche bottega “tradizionale e specializzata” che li tratta, anche la sua ubicazione è spesso difficilmente raggiungibile, lontana, sembrerebbe, da tutto .
Sono realtà locali, di piccole dimensioni, a gestione familiare e non sempre organizzate per una gestione on line delle vendite.
E come poteva diventare più “comodo” e “semplice” acquistare questi prodotti?
La prima cosa è stata lavorare per conoscere direttamente gli allevatori, i coltivatori, gli artigiani e coloro che commercializzano i loro prodotti.
I quattro cugini iniziano così a conoscere e frequentare questo mondo fatto di fiere, fierucole, mercatini e punti di incontro più disparati dove vengono presentati (a parole... e con i fatti!) prodotti autentici, sani, naturali e quindi in linea con le loro esigenze.
Per arrivare a qualcosa di diverso, bisogna prendere strade diverse
È stato proprio in queste occasioni che hanno potuto approfondire la conoscenza e l’origine dei prodotti e scoprirne dei nuovi.
Nel mondo vegetale e animale esistono prodotti a rischio di estinzione, prodotti frutto della biodiversità che il pianeta ci regala grazie alla varietà dei terreni e del microclima che caratterizzano l’universo.
Non solo, frequentare questi luoghi di incontro significa conoscere i produttori, parlare con loro e capire con quanta attenzione, passione ed entusiasmo lavorano sui prodotti per garantire loro un futuro, per recuperarne la storia, le origini e farli conoscere e rispettare.
La conoscenza personale, conferma che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di piccole realtà imprenditoriali con storie straordinarie da raccontare, fatte di attenzione ai dettagli ai processi di coltivazione, alla lavorazione e/o all’allevamento, storie di persone il cui unico obiettivo è la qualità.
Lunga vita agli eroi autentici
Grazie a questi prodotti si può toccare con mano quello che in genere si sente solo dire: l’agricoltura eroica esiste, ed è fatta di contadini che testardamente dedicano passione e fatica fisica ai loro prodotti, che lavorano spesso in contesti geografici ostili, ma sono persone che non si arrendono; sono agricoltori “custodi”, che portano avanti produzioni di eccellenza. )
Cosa accomuna tutti loro? Il non avere altre risorse, anche solo in termini di tempo a disposizione, da destinare alle attività di marketing e comunicazione che sarebbero necessarie per diffondere meglio e di più i loro prodotti.
L’entusiasmo di questi eroi e l’entusiasmo dei quattro cugini nel verificare quanti prodotti autentici la natura, i piccoli produttori, coltivatori e allevatori possono offrire, ha fatto nascere Foodoteka, un luogo alla portata di tutti, in cui chi ama i prodotti autentici può trovarli facilmente.
E cosa c’è di più comodo di avere quello che desideri, direttamente consegnato a casa tua?
Il buono fa bene
Foodoteka ha anche una componente etico-sociale per un verso e salutistica per l'altro.
Perchè “far bene” può significare almeno due cose, e il cibo che ci piace è cibo che fa bene in tutti i sensi.
“Mangiare autentico” vuol dire anche rispettare il suolo, il sottosuolo, gli animali, i vegetali, la natura e l’ambiente; vuol dire concorrere a mantenere la salute del pianeta, proteggere il futuro nostro e dei nostri figli. Significa non sfruttare le risorse, rispettare le persone e la loro dignità, concorrere al benessere sociale.
“Mangiare autentico” è anche prendersi cura della propria salute e del proprio benessere. Vogliamo che il nostro cibo contenga solo... cibo, e cibo buono.
La chimica di sintesi, che arrivi dai campi, dalle stalle o dalla lista degli ingredienti vorremmo stesse fuori da quel che mangiamo: e quindi aromi, coloranti, conservanti e additivi vari, se non rientrano tra le cose che “fanno bene”, nel nostro cibo non le vogliamo, perchè non sono certamente “cosa buona e giusta” per il nostro corpo.
Condividi questi valori? Allora Foodoteka è il luogo ideale anche per te!