È la granella di moco delle Valli della Bormida dell'Azienda Agricola Maria Sandra Negro di Cengio in provincia di Savona.
Il moco è un legume molto particolare che, dopo vari studi, è stato ricondotto alla famiglia della cicerchia (Lathyrus sativus) da cui si distingue per il sapore più delicato. È un legume che, per anni, è stato l’alimento principale dei contadini, perché in grado di garantire, nei periodi di carestia, un importante apporto di nutrienti (proteine, fibre, amido, vitamine B, calcio e fosforo).
Recuperato anche grazie alla Condotta di Slow Food, nel 2018 il moco viene iscritto da parte del Ministero dell’Agricoltura tra i prodotti PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) e nel 2023 il moco delle valli della Bormida diventa Presidio Slow Food.
Come la maggior parte dei legumi, anche il moco necessita di 18-24 ore di ammollo in acqua tiepida arricchita da un pizzico di sale. Durante tale periodo, l'acqua va cambiata almeno 3-4 volte.
I mochi si cucinano come qualunque altro legume ma, se si vuole seguire la tradizione locale, vale la pena provare la Vellutata di mochi al profumo di rosmarino che è il piatto tipico.
Recuperati i mochi dall'ammollo, vanno versati in un tegame con acqua fredda non salata e portati a ebollizione. Fateli bollire per circa un'ora e successivamente frullateli con il mixer ad immersione aggiungendo un pò di brodo se necessario (la purea deve essere di media intensità). A questo punto versate il passato di mochi in una padella, dopo aver rosolato l'aglio e un rametto di rosmarino in olio extravergine di oliva.
Regolate il sale e tenete sul fuoco, a fiamma moderata, fino a quando la vellutata non abbia raggiunto la giusta consistenza. Servitela ben calda aggiungendo crostini di pane, anch'essi rosolati, oppure qualche pezzettino di frisella artigianale e cospargete il piatto con un filo di olio evo a crudo.
La confezione di granella di moco da 250gr è ideale per 4 persone.