Vino e Salute: Facciamo il Punto tra Verità e Falsi Miti! Foodoteka

Vino e Salute: bevanda millenaria tra verità e falsi miti

di FSB (E. Spisni - V. Imbesi - L. Galletti)
27-02-2024

Articolo scritto da FBS (E. Spisni, V.Imbesi, L.Galletti)

Il vino è una popolare bevanda alcolica millenaria che ha attraversato secoli di cultura e tradizione. Non viene considerato una semplice bevanda alcolica ma, fin dai tempi antichi, è parte della nostra tradizione e cultura attraverso la diversità dell'uva impiegata, i terreni di coltivazioni, le tipologie di fermentazione e molte altre variabili. Il vino, però è da sempre oggetto di dibattiti e speculazioni sui suoi presunti effetti benefici per la salute. Attraverso questo piccolo articolo andremo ad analizzare lo stato dell’arte e quindi le basi scientifiche sui presunti benefici o meno derivanti dal suo consumo.

Indice generale:

La prospettiva scientifica
Composizione del vino
Falsi miti
Alternative al vino
Conclusioni

 

La Prospettiva Scientifica

Il vino, in particolare il rosso, ha suscitato notevole interesse scientifico per il suo contenuto in composti polifenolici che hanno molti effetti benefici sulla nostra salute, come il resveratrolo, i flavonoidi (la catechina, l'epicatechina, la quercetina e l'antocianina, procianidine) e tannini polimerici. Tra questi, il più studiato e di interesse è stato certamente il resveratrolo

Il resveratrolo è un composto polifenolico non flavonoide, presente in più di 70 specie vegetali, tra cui l’uva, sintetizzato dalla pianta e concentrato a livello della buccia dei chicchi come arma di difesa contro l'attacco di batteri e funghi patogeni.

Molte ricerche scientifiche dimostrano che il resveratrolo ha proprietà benefiche sul nostro organismo perché agisce come antiossidante, antinfiammatorio e antitumorale. Inoltre, si è dimostrato protettivo per la salute cardiovascolare e per quella delle nostre ossa. Tuttavia, queste proprietà sono state registrate per dosaggi elevati di resveratrolo, difficilmente raggiungibili con il consumo di vino. A dosaggi inferiori, mancano conferme scientifiche dei suoi benefici, anche perché mancano conoscenze approfondite sugli effetti del resveratrolo a livello cellulare e molecolare.

Alla luce di queste conoscenze, possiamo considerare il vino come un utile integratore di resveratrolo da assumere per esplicare i benefici appena descritti?

Composizione del vino

Il vino è composto principalmente da acqua, etanolo (alcol), zuccheri, polifenoli e vari composti volatili. La sua diversità chimica è influenzata maggiormente dalle varietà di uva utilizzate, dall'origine geografica del territorio di coltivazione (suolo, clima e topografia), dai metodi di coltivazione e dai processi di vinificazione. 

Di solito, i vini rossi e quelli “vinificati in rosso” contengono un ordine di grandezza di polifenoli superiore rispetto ai vini bianchi o “vinificati in bianco”. Il perché è semplice: il resveratrolo viene estratto dall’alcool e sta principalmente dentro alle bucce dell’uva. Più tempo le bucce vengono lasciate a contatto col mosto, più resveratrolo verrà estratto.

La quantità media di resveratrolo nel vino si aggira attorno ad una media di 3 mg/litro nei vini rossi (i valori variano da 0,7 a 6 mg/L) e attorno ad 1 mg/litro per i vini bianchi, pertanto, se consideriamo la dose standard di un bicchiere di vino (150 ml) la quantità in resveratrolo media che conterrà sarà davvero modesta. Se volessimo quindi consumare 500 milligrammi al giorno di resveratrolo partendo dal vino bisognerebbe consumare una media di oltre 150 litri di vino al giorno, quantità che anche l’alcolista più esagerato giudicherebbe eccessiva.

Pertanto l'idea radicata che “bere un bicchiere di vino rosso al giorno sia un modo per proteggersi dalle patologie cardiovascolari” grazie alla sua presenza in resveratrolo è fuorviante ed inoltre è stata smentita dalla Federazione Mondiale dei Cardiologi, che ne ha evidenziato da un lato la mancanza di prove di evidenza scientifica a supporto e dall’altro l’attenzione a non distrarsi da quelli che sono i gravi danni correlati al consumo-abuso di alcool.

L’alcool etilico, dopo l’acqua, è il secondo componente del vino, per una quantità totale che oscilla tra 80 ed i 140 mL di alcool etilico per ogni litro (per vini tra 8° e 14° alcolici). 

È ormai assordato da numerose evidenze scientifiche che non esiste una quantità minima sicura di consumo di alcool etilico: le potenziali dipendenze, gli effetti tossici sul fegato (cirrosi epatica) e la sua natura di composto cancerogeno (ne parleremo meglio più avanti) sono aspetti molto critici che richiedono molta attenzione.

Pertanto, nemmeno il consumo moderato di vino può essere considerato del tutto privo di rischi per la salute, anche se non ci sono studi epidemiologici che ne dimostrino un effetto negativo se bevuto con moderazione ai pasti. Per questa ragione un suo consumo moderato è strato inserito all’interno della piramide alimentare mediterranea, considerata una delle più salutari al mondo e oggi anche patrimonio immateriale dell’UNESCO.

Il suo consumo però rimane fortemente sconsigliato in bambini, adolescenti, anziani, donne in gravidanza e in allattamento e soggetti fragili e affetti da patologie. 

Falsi miti

Bere una piccola quantità di vino ogni giorno è essenziale per la salute.

Non esiste una quantità di alcol "essenziale" per la salute. Anche il consumo moderato di alcol comporta rischi per la salute, come il potenziale aumento della pressione sanguigna, danni al fegato, il rischio di dipendenza, disturbi del sonno e un aumento del rischio di numerose malattie. 
Il vino, anche quello rosso, non può essere considerato un integratore benefico della salute, poiché seppur contiene antiossidanti come il resveratrolo, questi sono presenti in minima quantità a differenza dell’alcool etilico maggiormente presente. Ci sono altri modi per ottenere antiossidanti senza dover consumare vino. È importante bilanciare i potenziali benefici, se ci sono, con i rischi associati.

Il vino ha un effetto positivo sulla perdita di peso.

Il vino contiene calorie, principalmente sotto forma di alcol (vengono anche chiamate “calorie vuote”) che possiedono un valore energetico più elevato rispetto a carboidrati e proteine, in particolare 1 grammo di alcool fornisce 7 kcal. Se si beve vino ai pasti, la sua quota calorica deve essere considerata all’interno di un piano alimentare. Da questo punto di vista, molto meglio un vino a bassa gradazione alcolica. Se si sta cercando di gestire o perdere peso, è importante tenere in considerazione due punti fondamentali: il vino ha calorie quindi un suo eccessivo consumo può portare ad un aumento del peso corporeo, ed inoltre l’alcool viene assimilato già a livello gastrico e quindi sono calorie che entrano in circolo piuttosto rapidamente.
Infine, non bisogna dimenticare che l'alcol influenza la nostra mente e le decisioni alimentari. Può essere corresponsabile di abbuffate, o portare in generale a scelte alimentari meno salutari. 

Il consumo moderato di vino può prevenire il cancro.

Non esiste alcuna evidenza scientifica che supporti l'idea che un qualsiasi quantitativo di consumo di vino prevenga l’insorgenza di malattie oncologiche. 
In realtà, l’alcol è stato classificato nel Gruppo 1 dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) ovvero significa che l'alcol è considerato un "cancerogeno per l'uomo" sulla base delle evidenze scientifiche che sono emerse. In particolare, l’alcol è considerato un fattore di rischio per lo sviluppo delle neoplasie del cavo orale, della faringe e della laringe, dell’esofago, dello stomaco, del colon-retto, del fegato, della colecisti e del pancreas. Dai risultati dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), già dai primi dati, risalenti al 2011, è emerso che il 10% di tutti i tumori che colpiscono gli uomini e il 3% di quelli che colpiscono le donne sono attribuibili al consumo di alcolici. 
Nel gruppo 1 della classificazione IARC troviamo inoltre: fumo di tabacco, l'amianto, radiazioni ionizzanti, alcune sostanze chimiche industriali, alcuni tipi di virus etc.

Il vino elimina completamente lo stress.
Sebbene alcune persone possano sentirsi rilassate dopo aver consumato una piccola quantità di vino, è importante notare che questa sensazione è data dall’effetto psicotropo dell'alcol ed addirittura numerosi studi hanno evidenziato che l'abuso di alcol può addirittura peggiorare i problemi legati allo stress e alla salute mentale.

Il vino si può bere anche se si stanno eseguendo terapie farmacologiche.
La decisione di consumare alcol, incluso il vino, durante una terapia farmacologica dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di farmaci che si stanno assumendo, le condizioni di salute individuali e le eventuali controindicazioni. È fondamentale consultare il proprio medico per consumare alcol mentre si è sotto trattamento farmacologico. 

Alcuni dei motivi principali che ne sconsigliano il consumo durante le terapie farmacologiche:

  • Può interagire negativamente andando ad alternare l'efficacia del farmaco (per esempio i chemioterapici);
  • Può alterare, intensificare o promuovere gli effetti collaterali associati alla terapia farmacologica, sia lievi sia gravi;
  • Può peggiorare condizioni di salute preesistenti, organiche e psichiche;
  • Può influenzare il metabolismo e la funzione del fegato, organo principale coinvolto nel metabolismo di molti farmaci, con conseguenti implicazioni sulla sicurezza e sull'efficacia dei farmaci assunti.

Il vino aiuta a dormire.
In piccole quantità il vino può rilassate, in quantità maggiori può stordire. Questo significa che può anche aiutare a far prendere sonno, ma certamente peggiora la qualità del sonno, al punto che se si esagera ci si può svegliare più stanchi di quando si è andati a dormire.  

 

Alternative senza alcol al vino?

Ci sono molte alternative al consumo di vino per coloro che preferiscono evitare l'alcol.
Ecco alcune alternative popolari:

  • Bevande analcoliche: che includono birre analcoliche, vini analcolici, cocktail senza alcol, bevande zuccherate senza alcool. Queste bevande cercano di replicare il gusto e l'esperienza delle controparti alcoliche senza contenere alcol.
  • Bibite gassate e toniche: come soda o tonica, alternative per chi cerca una bevanda effervescente senza alcol.
  • Kombucha: è una bevanda fermentata al The che possiede un sapore simile ad una bevanda gassata. Tuttavia, alcune varianti contengono tracce di alcol, quindi è importante verificare l'etichetta.
  • The, tisane e decotti di erbe aromatiche e/o spezie e/o frutta disidratata
  • Bevande e smoothie alla frutta
  • Acque minerali aromatizzate con frutta fresca, erbe aromatiche e/o spezie

La chiave è esplorare diverse opzioni per trovare le bevande che più si adattano al proprio gusto personale ed al contesto in cui ci si trova. Le alternative senza alcol possono essere altrettanto soddisfacenti e divertenti.

Nella sezione: Alimentari > Tè e Tisane sono presenti numerose alternative non alcoliche oppure sotto forma di preparati per tisane e/o tè da gustare caldi nella stagione autunnale-invernale o a temperatura ambiente nella primaverile-estiva.

 

Conclusioni

Ci preme sottolineare che, la chiave per una salute ottimale risiede sempre nell’equilibrio del proprio stile di vita. Combinando una dieta equilibrata, un esercizio fisico regolare ed un controllo consapevole del consumo di alcol se non ci sono problematiche e/o non ci si trova in determinati stati fisiopatologici non pone problematiche e ci è permesso gustare con moderazione e occasionalmente un buon calice di vino apprezzandone i profumi, la tradizione, la convivialità e tutte le sue sfaccettature culturali.
La decisione di bere vino e/o alcolici, dovrebbe sempre essere una scelta individuale, ponderata e informata, mantenendo una certa criticità ai messaggi ingannevoli che ne promuovono aspettative irrealistiche sulla prevenzione di malattie.

Nella sezione: Cantina > Vino sono presenti numerosi prodotti vitivinicoli naturali e biologici, che volgono particolare attenzione alla tipologia di agricoltura, coltivazione, uso di pesticidi, fertilizzanti e residui chimici. Abbiamo infatti visto come i metodi di coltivazione e di vinificazione possano influenzare la qualità del prodotto finale, “bevi poco ma bene”. 

In più vi diamo due piccoli suggerimenti:

  • il primo è quello di bere a stomaco pieno; in questo modo l’alcool impiega più tempo ad andare in circolo, e le concentrazioni di alcool che si raggiungono nel sangue e a livello epatico sono minori e quindi un po’ meno dannose;
  • il secondo è quello di bere molta acqua quando si beve vino. Le reazioni di catabolismo dell’alcool si chiamano idrolisi, cioè lisi dell’alcool in presenza di acqua. I nostri nonni e bisnonni avevano l’abitudine di annacquare il vino.

Lo stesso si faceva in altri Paesi come la Grecia e la Croazia. Questo aveva il doppio scopo di non offuscare la mente e non andare incontro alla disidratazione nei climi caldi. Annacquare un buon vino oggi può sembrare un insulto, ma sorseggiarlo senza dimenticare di inframmezzarlo con abbondante acqua è invece un’ottima idea.  


BIBLIOGRAFIA

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