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Pinoli Italiani, Scopriamo un’Eccellenza del Belpaese

di Laura
25-10-2021

Alzi la mano chi non ha mai raccolto i pinoli! 
Sarà perché noi siamo Toscani e nella nostra regione le pinete caratterizzano il paesaggio soprattutto in prossimità delle coste, vicino al mare, sarà perché di pini se ne trovano più o meno ovunque in campagna, il dato di fatto è che raccogliere pigne o direttamente i pinoli, aprirli con un martelletto o semplicemente con una pietra, è un “rito” che caratterizza l’adolescenza dei ragazzi toscani.

E noi toscani quando si parla di pinoli siamo abituati molto bene perché, con pochi dubbi si può sostenere che i pinoli italiani e nello specifico quelli toscani della provincia di Pisa sono i pinoli più buoni che si possano raccogliere o trovare in commercio.
Vale quindi la pena approfondire la conoscenza dei pinoli che, da gustosa merenda da sgranocchiare durante una gita in campagna e ingrediente principale del rinomato pesto alla genovese, sono stati, più recentemente, valorizzati dai medici nutrizionisti per le loro proprietà benefiche per la persona.

E il prezzo a cui si trovano nel mercato quando non riusciamo a raccoglierli direttamente? È un altro argomento interessante da affrontare perché in commercio si trovano pinoli al prezzo di € 30,00 fino a pinoli che hanno un prezzo che supera i 100€ al Kg.

Vediamo quindi di approfondire la conoscenza dei pinoli e di capire qualcosa di più sia sulle varietà presenti in commercio, sia in relazione alle loro proprietà nutrizionali che al loro prezzo al Kg.

Indice articolo:

Il pino domestico e i pinoli italiani 
I pinoli italiani produzione
I migliori pinoli italiani: i pinoli di Pisa e del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli
I Pinoli Italiani: benefici per la salute
I Pinoli Italiani: come si mangiano?
I Pinoli Italiani: dove si comprano?

Il Pino domestico e i pinoli italiani 

pinoli sono i semi commestibili di alcune specie di Pino (Pinus), un genere di alberi e arbusti sempreverdi, appartenenti alla famiglia delle Pinacee, formata da circa 120 varietà di pini; in Italia sono così presenti che insieme agli abeti caratterizzano i boschi delle nostre montagne.

Ma non tutte le varietà di pino crescono nel nostro paese, quelle presenti in Italia sono: 

  • il pino silvestre, il pino mugo e il pino cembro che si ritrovano nelle zone alpine;
  • il pino nero e il pino loricato che crescono in ristrette aree appenniniche;
  • il pino marittimo, il pino domestico e il pino d'Aleppo che sono tipici della zona mediterranea.

Il pino a cui ci riferiamo quando parliamo dei pinoli italiani è il pino domestico (pīnŭs pīnea) non a caso chiamato anche pino da pinoli; non è l’unica varietà di pino che produce pinoli; nel mondo esistono una ventina di specie di pino che producono pinoli, più o meno grandi e commestibili, ma in Italia è senza dubbio il più diffuso. Anche il pino cembro, presente in Italia, produce pinoli di una dimensione idonea ad essere consumati e commestibili, ma è molto meno diffuso e cresce in zone più disagevoli per la raccolta.

Il pino domestico è una pianta dal fusto eretto, che può raggiungere fino ai 20-25 metri di altezza, caratterizzata da una corteccia rossastra che si rompe in placche abbastanza grandi di forma rettangolare e di colore grigio-marrone.
I suoi rami si sviluppano partendo dalla parte alta del fusto e danno origine ad una caratteristica chioma a forma di ombrello. Le sue foglie sono gli aghi, lunghi 12-15 cm di colore verde- grigio.

Il pino è una pianta conifera monoica in cui sulla stessa pianta, ma su rami diversi, si trovano fiori maschi, di colore giallognolo e fiori femmine di colore verdastro. Ad inizio estate i fiori maschi sfioriscono liberando una polverina gialla, il polline, e nello stesso autunno o al massimo in quello successivo impollinando i fiori femmina, nascono le pigne chiamate anche coni o strobili

Le pigne sono inizialmente verdi, maturando e crescendo diventando marroni, lucide, di una dimensione che varia tra gli 8 e i 15 cm e liberano i loro semi oleosi, racchiusi in un guscio anch’esso legnoso, che sono i pinoli. 

Il pino domestico ama le posizioni soleggiate, è molto resistente alla siccità tanto che si accontenta delle piogge mentre necessita di terreni molto ben drenati prevalentemente sabbiosi.

Originario delle zone costiere del Mediterraneo, dove si sviluppa dal litorale sino a circa 500 metri di quota, resta difficile immaginare le coste italiane senza il pino domestico e così come accade per la vite e l'olivo, questo albero oltre a rappresentare il nostro territorio è alla base della nostra gastronomia.

 

I pinoli italiani produzione

I pinoli mediterranei e specificatamente quelli italiani che abbiamo appurato essere i semi provenienti dalle pigne del pino domestico, spiccano per la loro qualità, particolarmente elevata, per il loro aroma resinoso in cui prevalgono note piacevolmente speziate di pino. 

È abbastanza facile riconoscerli perché il loro colore è avorio uniforme e la loro forma allungata e regolare. Sono diversi sia dai pinoli cinesi che possono essere lunghi e stretti o di forma triangolare e più goffi, hanno un colore più giallognolo, punte marroni e il loro retrogusto è amaro, sia dai pinoli pachistani che sono sempre più giallognoli di quelli italiani e già alla vista si percepisce la loro maggiore oleosità; sono molto dolci e abbastanza stucchevoli.

Se poi si incontra qualche difficoltà nel capire la provenienza del pinolo la cui origine può essere indicata nella confezione ma non è obbligatoria, basta prestare attenzione al loro prezzo al Kg: quello dei pinoli mediterranei e italiani è molto più alto di quelli che provengono dalla Cina o dal Pakistan non fosse altro per i tempi di maturazione dei pinoli, che nel pino domestico impiegano almeno tre anni per giungere a maturazione.

Un consiglio che ci permettiamo di offrire a chi acquista i pinoli anche in un supermercato, è quello di controllare, se sta acquistando pinoli italiani e/o mediterranei, che tutti i pinoli presenti all’interno della confezione abbiano lo stesso colore avorio ed una forma simile e omogenea perché non sono rare le circostanze in cui vengono vendute confezioni di pinoli misti, mediterranei e non, contando su una scarsa attenzione da parte del consumatore che effettua l’acquisto.

I prezzi sono estremamente diversi anche perché i pinoli che vengono dalla Cina o dal Pakistan, che sono i principali esportatori nel mondo, puntano sulla quantità piuttosto che sulla qualità per cui le coltivazioni sono intensive e spesso vengono forzate, con l’utilizzo della chimica, per aumentare la resa delle piante.


I coltivatori di pinoli italiani invece privilegiano quasi esclusivamente la qualità concentrandosi su coltivazioni naturali non intensive e su una lavorazione che, rispettando il pinolo, ne esalta la qualità

Il ciclo di lavorazione inizia dalla raccolta delle pigne, che avviene da autunno a primavera, e prosegue con la maturazione delle pigne dopo la raccolta, la loro macinazione che permette di ricavare i pinoli in guscio, la rimozione del guscio, il lavaggio, l’asciugatura la loro selezione e infine il confezionamento.

Le pigne dopo la raccolta devono essere lasciate a maturare prima di dare avvio alla loro macinazione.

Ma ciò che influenza il prezzo dei pinoli italiani, insieme alla lavorazione sono le difficoltà nella raccolta, che può avvenire mediante macchine scuotitrici che fanno cadere le pigne senza chiaramente danneggiare l’albero, o manualmente mediante manodopera specializzata e la bassa resa dei pini, sia termini di pigne che di pinoli.

I cambiamenti climatici in atto e la presenza di un un parassita, il Leptoglossus occidentalis, che attacca la pigna hanno provocato un drastico calo della produzione di pinoli italiani.
In particolare, il parassita importato dal Nord America, attacca le pigne inibendone la crescita e nel caso in cui le pigne colpite riescano a crescere lo fanno in maniera anomala producendo pinoli privi di seme.

La bassa resa delle pigne raccolte, che si attesta in valori che vanno dall’1 al 2%, vale a dire che a fronte di 1 quintale di pigne si ottengono dagli 1 ai 2 Kg di pinoli puliti, fa comprendere bene quanto pregiati siano pinoli italiani.

 

I migliori pinoli italiani: i pinoli di Pisa e del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli

Tanto pregiati quanto buoni!

Non ci sono dubbi che i pinoli italiani siano i più buoni e anche i più sani perché le normative in materia alimentare italiane sono più rigide e restrittive di quelle in essere negli altri paesi, in primis, Cina e Pakistan.
La bontà dei pinoli italiani deriva quindi sia dai sistemi di coltivazione e lavorazione del pinolo che dalla varietà, il pino domestico che li produce e che trova in Italia, soprattutto nelle aree indicate, il microclima ideale per la sua crescita.
Essendo presenti in diverse regioni del nostro paese, viene da chiedersi se esistano delle differenze tra pinoli italiani provenienti da aree geografiche diverse. Sorge spontanea la domanda se e quali siano i pinoli italiani migliori. 
Le nostre ricerche, basate su fonti diverse, hanno universalmente confermato quanto già sapevamo e cioè che i pinoli italiani più buoni, i migliori sono quelli della zona intorno a Pisa e quelli provenienti dal Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

Il motivo? Le analisi che sono state effettuate, come evidenzia il video di seguito riportato (vedi dal minuto 9.00) hanno evidenziato che i pini domestici del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, grazie ai terreni umidi (sono ex zone di palude) e al clima mite riescono a produrre pinoli con una maggiore aromaticità conferita da una maggior presenza, rispetto ai pinoli esteri ed anche a quelli italiani, di alcuni oli quali l'alfa pinene, l'alfa linolenico e l’acido oleico. 

 

 

 

Pinoli Italiani: Benefici per la salute

Appurato che i pinoli italiani siano i più buoni e quelli provenienti delle pinete pisane abbiano un aroma particolare, cerchiamo di capire perché fanno bene alla salute della persona e quali sono le loro proprietà benefiche.
Innanzitutto è bene ricordare che, trattandosi di frutta secca oleosa, così come le noci, le mandorle, le nocciole e gli altri frutti secchi con guscio, hanno un contenuto calorico elevato per cui apportano benefici purché il loro consumo quotidiano sia moderato e controllato.

La quantità suggerita giornalmente, da medici e nutrizionisti, si attesta sui 20 gr, massimo 30 gr al giorno e, appurato che non si hanno allergie/intolleranze verso il prodotto, visto che i pinoli fanno parte degli alimenti potenzialmente allergizzanti, il loro consumo non ha alcuna controindicazione e può apportare solo benefici.

I pinoli italiani contengono principalmente:

  • lipidi: la componente lipidica, che rappresenta più della metà del loro peso, è costituita da grassi monoinsaturi Omega 9 e grassi polinsaturi, nello specifico l’acido pinoleico, presente solo nei pinoli, un Omega 6 particolarmente benefico a cui viene riconosciuto un potere saziante che riduce il senso di fame ed estremamente importante per mantenere il giusto equilibrio tra le diverse varietà di grassi;
  • proteine: gli aminoacidi _acido glutammico, arginina, leucina etc._ che costituiscono il corredo proteico hanno un valore biologico rispettabile ed agiscono sia a livello circolatorio che cerebrale;
  • sali minerali: la presenza di fosforo, potassio, magnesio, manganese, rame, ferro, zinco e selenio contribuiscono al benessere fisico e mentale della persona, sia in età adulta che nel bambino;
  • vitamine: la betaina, le Vitamine del gruppo A, B, C, E, K etc., presenti sui pinoli concorrono al normale funzionamento del sistema nervoso, del sistema cardio-circolatorio e regolano la funzione psicologica.
  • fibre: la presenza di fibre regolarizza la funzione intestinale.

In sintesi i principali componenti dei pinoli, come risulta da ricerche effettuate in ambito medico, supportano il corpo umano ad assolvere le seguenti funzioni:

  • antiossidante: l’azione dei principi attivi contenuti nei pinoli contro la formazione di radicali liberi che agendo sull'invecchiamento, può favorire lo sviluppo di malattie degenerative;
  • antinfiammatoria: le vitamine presenti sui pinoli contrastano l’insorgenza di malattie di tipo virale;
  • circolatoria: la composizione lipidica dei pinoli favorisce la crescita del colesterolo HDL e combatte per contro l’elevazione della colesterolemia LDL generando un equilibrio che contribuisce a migliorare il sistema circolatorio e le malattie ad esso connesse;
  • cerebrale: la presenza di rame, tiamina e Vitamina E aumenta l’energia a disposizione del cervello;
  • salute delle ossa: Vitamina K, fosforo, calcio e magnesio sono ottimi alleati per la salute delle ossa contribuendo a contrastare la loro fragilità;
  • dimagrimento: fibre e acido pinoleico contribuiscono a conferire senso di sazietà per cui la persona tende a percepire una minore sensazione di fame. Inoltre se usati come spuntino spezza-fame i pinoli sono un’ottima alternativa a cibi spazzatura ultra processati. 

A queste funzioni benefiche universalmente riconosciute dalla medicina, si aggiunge una funzione mitologica e storica, non confermata dalla scienza, che ha riconosciuto ai pinoli, nell’antichità, poteri afrodisiaci.
Dall’antica Grecia, fino all’Impero Romano si credeva che i pinoli fossero un cibo in grado di favorire l’amore e venivano offerti anche come augurio di fertilità.

I Pinoli Italiani: come si mangiano?

Se da adolescenti i pinoli si mangiano spesso in occasione delle passeggiate nelle pinete quando si raccolgono le pigne e, come in un gioco si schiacciano i pinoli e si consumano subito, non sempre si può beneficiare di una gita in pineta e, considerato che i pinoli sono un alimento davvero prezioso da inserire nella nostra alimentazione, vediamo come potremmo consumarli.

Un pò come accade per tutta la frutta secca oleosa, trattandosi di un alimento buono nel gusto, il momento per degustare una manciata di pinoli, se vogliamo, possiamo trovarlo sempre; la mattina a colazione, la sera prima prima di andare a dormire o a merenda sono un piacevole e sano spezza fame. 

Da soli, insieme ad uno yogurt o un kefir preparato in casa, insieme alla frutta fresca, a un’insalata mista di vegetali o in una zuppa di legumi al posto dei crostini di pane, i pinoli si abbinano perfettamente sia con altri alimenti dolci che salati.

E, è meglio consumare pinoli crudi o tostati? Dipende dal gusto personale.
Da più parti rimbalza il quesito se sia meglio consumare pinoli crudi o tostati collegando l’esigenza di tostare i pinoli al rischio che possano contenere parassiti derivanti da uova di insetti. La tostatura permetterebbe di eliminare il rischio di ingerire sostanze nocive. 
Questa teoria non ha avuto alcun riscontro scientifico e l’unico rischio collegabile al consumo di pinoli è legato, come abbiamo già detto, ad eventuali allergie e intolleranze del soggetto che li consuma, per cui si consiglia di prestare attenzione al loro consumo nei soggetti che soffrono di allergie e intolleranze ma in questo caso i pinoli sono comunque controindicati sia crudi che tostati.

Nell’area mediterranea e quindi anche in italia, i pinoli italiani sono conosciuti però anche come ingrediente di riferimento di alcune ricette locali tra cui spiccano per notorietà il pesto alla genovese e il castagnaccio.

Senza entrare nei dettagli di queste due ricette, facilmente reperibili nel web, cogliamo l’occasione di lasciare ai lettori due ricette meno note ma che, avendole provate, valgono l’assaggio.

 

Coniglio con Olive e Pinoli

Ingredienti per 6 persone:

  • un coniglio preferibilmente da allevamento estensivo (noi abbiamo il Coniglio Leprino di Viterbo che è eccellente);
  • uno spicchio d’aglio;
  • mezza cipolla;
  • 50 gr di olive taggiasche;
  • 30 gr di pinoli italiani;
  • maggiorana, timo, rosmarino e salvia, quanto basta;
  • un pizzico di peperoncino, se gradito;
  • un bicchiere di vino bianco;
  • olivo extravergine di oliva, quanto basta;
  • sale e pepe, quanto basta.

Preparazione:

Lavare bene il coniglio sotto acqua corrente, asciugarlo e tagliarlo a pezzi piuttosto piccoli.
Tritate finemente sia l’aglio che la cipolla e soffriggetele in un tegame basso e largo in cui avrete già versato una piccola quantità di olio extravergine di oliva. Aggiungete le olive, i pinoli e il coniglio tagliato a pezzetti. Rosolateli e sfumateli con il vino bianco. 
Spolverate il tutto con la maggiorana, il timo, il rosmarino e la salvia se li avete in dispensa già essiccati; se invece li avete freschi è consigliabile soffriggerli insieme all’aglio e alla cipolla. Unite anche il peperoncino se gradito.
Dopo cinque minuti, quando il coniglio presenta una buona rosolatura aggiungete acqua o se disponibile del brodo vegetale. Coprite e fate cuocere per circa un’ora verificando che il liquido di cottura non si prosciughi troppo. Nel caso aggiungete acqua o brodo vegetale.
Verificate che nel tempo indicato il coniglio diventi morbido e il sughetto risulti addensato.  

 

Strudel di Mele e Pinoli

Ingredienti per 6-8 persone:

  • 250 gr di farina preferibilmente tipo 1 biologica;
  • un uovo;
  • 8 mele;
  • 40 gr di pinoli;
  • 100 gr di zucchero preferibilmente di canna;
  • 20 gr di olio extravergine di oliva;
  • 1 limone;
  • un pizzico di sale.

Preparazione:

Sbucciate le mele, affettatele eliminando i torsoli e mettetele in una terrina. Aggiungete lo zucchero di canna, la cannella, il succo di limone, i pinoli e mescolate bene tutto.
Preparate la pasta lavorando con poca acqua tiepida la farina tipo 1, l’uovo, l’olio extravergine di oliva e un pizzico di sale.
Stendete la pasta finemente per  formare un sottile rettangolo della grandezza desiderata che cospargerete con una spolverata di farina.
Adagiate sulla sfoglia il composto della terrina ed arrotolate il dolce. 
Sistematelo in una placca e cuocete in forno a 180°C per 40-45 minuti.

I Pinoli Italiani: dove si comprano?

Rispondere alla domanda dove si comprano i pinoli italiani potrebbe sembrare banale perché i pinoli si trovano ovunque, in qualunque negozio specializzato in frutta e verdura e in qualunque supermercato. 
Acquistare invece i pinoli italiani avendo la ragionevole certezza che siano tutti realmente italiani è un pò più complesso perché, come abbiamo accennato, si presentano situazioni in cui le confezioni sono miste e potrebbero essere inclusi pinoli originari di paesi diversi.
“L’occhio non mente” perché guardando bene ciò che si acquista i pinoli italiani si riconoscono anche solo dal colore.

Oggi i pinoli italiani si possono acquistare anche online: diversi coltivatori hanno un loro e-commerce e vendono direttamente i prodotti per cui si possono richiedere tutte le informazioni che riteniamo utili per scegliere consapevolmente.

Anche noi di Foodoteka proponiamo i pinoli italiani dell’azienda Grassini Pinoli che si occupa di pinoli da più generazioni e segue direttamente tutta la filiera, dalla raccolta fino al confezionamento. Più precisamente Grassini Pinoli propone i Pinoli Italiani della Costa Pisana e i Pinoli Italiani della Tenuta di San Rossore. La differenza tra gli uni e gli altri deriva dal luogo specifico in cui sono raccolti: i primi provengono dalle Pinete Pisane, gli altri sono quelli raccolti all'interno della Tenuta di San Rossore e per questo sono i più pregiati.

Grassini Pinoli è un’azienda familiare che ha l’obiettivo di proporre pinoli italiani, o meglio pinoli pisani di prima qualità coltivati e lavorati senza l’ausilio di alcuna componente chimica per offrire sul mercato pinoli italiani sani e naturali.

Acquistandoli online su Foodoteka nel formato che preferisci li riceverai comodamente a casa già pronti per essere consumati. 

Per conservarli al meglio consigliamo di riporre in un barattolo di vetro chiuso la parte che non si consuma nell’immediato e di sistemare il barattolo in frigorifero. Per circa 3 mesi si conserveranno bene nonostante i pinoli siano uno dei frutti secchi con guscio più delicati.

 


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