Carne di Pollo di Razza Romagnola; Allevamento Al Pascolo. Mercato Saraceno, Forlì-Cesena
A Ca’ Bantone, nella zona di Mercato Saraceno (FC), Stefano Tozzi alleva polli di razza romagnola. Tutte le fasi dell'allevamento prima e della macellazione poi avvengono in azienda, dove su una superficie di 20 ettari vengono coltivati, oltre alle viti, i cereali e il foraggio necessari per l'allevamento.
La razza romagnola, che ha rischiato l'estinzione ed è stata recuperata grazie all'Università di Parma, è oggi una delle 20 razze iscritte al Registro anagrafico delle razze avicole autoctone istituito nel 2013 dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Oggi nell'A.R.V.A.R. Associazione Razze e Varietà Autoctone Romagnole, che coinvolge circa 30 aziende agricole diffuse sul territorio della Romagna e zone limitrofe (tra cui l'azienda Tozzi), si contano 2.000 capi di questa razza.
Il pollo romagnolo è un animale decisamente rustico, molto resistente e con spiccata tendenza al volo, da sempre viene allevato all’aperto: necessita di ampi spazi per razzolare e procurarsi il cibo e spesso dorme sui rami degli alberi, anche sotto la neve sfidando i rigori invernali, anche per sfuggire ai predatori.
Queste caratteristiche lo rendono difficile da catturare anche per gli stessi allevatori.
È inoltre un animale di taglia piccola: il maschio raggiunge i 2,5 Kg e la femmina 2 Kg in circa 8 mesi: un tempo decisamente lungo se paragonato ai ritmi degli allevamenti intensivi moderni.
Proprio questo lento accrescimento è, molto probabilmente, il principale motivo dell'abbandono dell’allevamento di questa razza avicola.
“La composizione chimica delle carni dei polli di razza Romagnola - come rileva una approfondita analisi dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna - presenta nel complesso, un profilo nutrizionale migliore in ragione di un ridotto tenore di lipidi ed un maggiore contenuto proteico sia nel petto che nella coscia. Quindi sia le carcasse che le carni che si ottengono dall’allevamento dei polli di razza Romagnola hanno proprietà qualitative ben distinte rispetto agli analoghi prodotti derivanti da sistemi industrializzati. Tali differenze sono ascrivibili sia alle caratteristiche genetiche degli animali che alle notevoli differenze nei sistemi di allevamento” (cfr. CIRI Alma Mater Studiorum Bologna, Studio riguardante la caratterizzazione qualitativa delle carni e delle uova di polli di razza romagnola nell’ambito del progetto “Pollo romagnolo: opportunità economica e salvaguardia della biodiversità” – Asse 4 “Approccio Leader” del PSR).
La quasi totalità delle carni avicole presenti sul mercato proviene da sistemi di allevamento intensivo, di tipo industriale, che utilizzano razze ibride dotate di elevata velocità di crescita ed efficienza di trasformazione dell’animale in carne; per raggiungere questi risultati gli animali sono allevati, per l’intero ciclo vitale, in capannoni dotati di sistemi di controllo dei parametri ambientali (fotoperiodo, intensità luminosa, temperatura, umidità relativa, etc.) che ne accelerano, artificialmente, la crescita.
Ma oggi, anche grazie alle crescenti esigenze di consumatori sempre più sensibili agli aspetti etici e culturali, oltre che a quelli di ordine qualitativo, si assiste ad una ripresa dell’interesse verso le carni provenienti dall’allevamento locale, non intensivo, di razze autoctone e Stefano, con la sua azienda, offre un pollo di qualità estremamente elevata destinato a chi sceglie con consapevolezza i propri alimenti e a chi vuole concorrere a salvaguardare la biodiversità che solo con un allevamento rispettoso dell’ambiente e del benessere animale può essere tutelata.