Le verdure biologiche vendute online da Foodoteka Foodoteka

Verdure Biologiche: Cosa Sono e Perché Sceglierle

di Laura
16-03-2022

Le verdure biologiche sono verdure coltivate in regime di agricoltura biologica, un metodo di coltivazione che, partendo dalla naturale fertilità del suolo, senza l’utilizzo di pesticidi, fertilizzanti chimici o OGM, favorisce la crescita degli ortaggi limitandosi, se necessario, all'utilizzo di concimi naturali.

Parlare di biologico oggi è un argomento estremamente attuale non tanto perché, come pensano alcuni, il biologico sia una moda, quanto perché il metodo biologico, che è un sistema di agricoltura non convenzionale gestito con un suo disciplinare rigido ed ipercontrollato, ha una un valore anche politico e sociale.
A conferma di ciò basti pensare che l'Europa, nel New Green Deal del Marzo 2021, ha stabilito che gli stati membri debbano triplicare la superficie agricola coltivata in biologico.

Queste linee guida, che i Paesi membri della Comunità Economica Europea dovranno recepire, sono conseguenza diretta degli effetti che l’utilizzo, oramai fuori controllo, dei pesticidi, ha sulla salute del pianeta.

Approfondiamo meglio l’argomento e vediamo perché scegliere verdure biologiche.

Indice Articolo:

Che cos’è l’Agricoltura Biologica
Come si riconosce la Verdura Biologica
Perché è Preferibile Scegliere Verdura Biologica 
I danni dei Pesticidi alla Salute della Persona
I danni dei Pesticidi alla Salute dell’Ambiente
Dove Acquistare Frutta e Verdura Biologica
Vendita di Frutta e Verdura Biologica Online
Prezzi delle Verdure Biologiche

 

Che cos’è l’Agricoltura Biologica

L’agricoltura biologica è un sistema di produzione agricola non convenzionale definito e disciplinato a livello comunitario dai regolamenti CE n. 834/2007 e CE n. 889/2008.

Tale sistema non prevede l'utilizzo di prodotti chimici di sintesi quali fertilizzanti, diserbanti, insetticidi, etc. né per la concimazione dei terreni né per la lotta alle piante infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante; inoltre vieta l’uso di organismi geneticamente modificati (OGM).

Utilizza, nell’accezione più positiva del termine, la naturale fertilità del suolo e ricorre essenzialmente a pratiche preventive volte ad incrementare la fertilità del suolo e a selezionare le specie più resistenti coltivandole con tecniche non invasive tra cui si evidenziano:

  • la rotazione delle colture che significa alternare su uno stesso terreno coltivazioni di piante diverse. Ciò impedisce sia che i parassiti e le erbe infestanti si adattino e proliferino in un ambiente loro favorevole, che un controllo e uno sfruttamento non intensivo delle sostanza nutritive di un terreno; 
  • l’impianto di siepi e alberi che oltre a giovare al paesaggio attirano i predatori naturali dei parassiti e fungono da barriera fisica contro gli inquinamenti esterni
  • la consociazione che consiste nel coltivare insieme piante diverse in modo che l’una sia sgradita ai parassiti dell’altra.

I fertilizzanti usati in agricoltura biologica sono naturali: il letame, sfalci e residui organici di potature e sovesci.
Il sovescio è una pratica antichissima che permette di restituire al terreno azoto impiantando alcune specie di piante che, attraverso le radici, ne migliorano la fertilità. Può essere praticato durante i tempi morti, cioè quando il terreno resta privo di coltivazioni e prima dell’impianto delle piante da orto può essere rimosso, ma è consuetudine e buona pratica, interrarlo, in tutto o in parte, in modo tale che le piante da sovescio, decomponendosi, liberino, lentamente, quella sostanza organica che migliora enormemente la fertilità e la struttura del terreno.

In regime biologico è vietato anche l’utilizzo di pesticidi: se necessario, per difendere le colture è contemplata la possibilità di intervenire con le sostanze naturali di origine vegetale o minerale elencate nel regolamento europeo.
Sono estratti di piante, farina di roccia o minerali naturali, usate per difendere le coltivazioni dalle malattie crittogamiche cioè dalle malattie parassitarie dei vegetali causate da funghi, batteri e insetti che provocano malattie di varia natura nelle piante. Insieme a questi prodotti, per far fronte ai parassiti che possono aggredire le coltivazioni, possono essere impiegate alcune specie di insetti che sono molto utili perché si nutrono proprio dei parassiti.

Nei casi in cui gli interventi sopra esposti non consentano di proteggere adeguatamente i vegetali contro i parassiti e le malattie, è ammesso l’utilizzo dei soli prodotti elencati nell’allegato al regolamento europeo e gli operatori hanno l’obbligo di conservare i documenti giustificativi che attestino la necessità di ricorrere a tali prodotti.

L’ampia materia del biologico che si estende, insieme ai vegetali, a gran parte dei prodotti che vengono portati in tavola, è, come abbiamo accennato, disciplinata a livello comunitario dal  REGOLAMENTO (CE) N. 834/2007 del Consiglio del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e dal REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008 della Commissione del 5 settembre 2008 che contiene le norme relative alla modalità di applicazione del regolamento precedente per quanto riguarda la produzione biologica, l'etichettatura e i controlli. 

La regolamentazione esistente, senza addentrarci nello specifico dei contenuti, è la chiara dimostrazione che il biologico esiste ed è un metodo di agricoltura estremamente controllato e ci preme evidenziare, da subito, come eventuali critiche quali “il biologico non esiste” piuttosto che “le verdure sono tutte uguali” o “ il biologico è una moda” siano critiche che definiremmo sterili per diversi motivi:

  • il biologico è fatto di leggi e di organi preposti al loro controllo per cui chi ottiene la certificazione bio, segue le norme ed è controllato; se si riscontrano anomalie e/o contraffazioni si tratta a tutti gli effetti di truffe che, come esistono in altri settori, esistono anche nel mondo del biologico, ma proprio perché trattasi di reato, non è corretto, a nostro parere, fare generalizzazioni; 
  • i dati ci dicono che sui controlli effettuati nel mondo del biologico, solo in una percentuale bassissima, inferiore al 3%, sono stati riscontrati casi anomali di presenza di tracce di pesticidi e/o fertilizzanti nei prodotti ma, anche in questi casi, la presenza di pesticidi e/o fertilizzanti, non giustificata, è infinitesimale e non assolutamente paragonabile a quella che si riscontra nelle verdure coltivate in regime convenzionale;
  • studi scientifici confermano che mangiare biologico riduce in modo importante il rischio di assumere pesticidi, un rischio misurabile dalle analisi delle urine che ne evidenziano sia la presenza che la quantità;
  • l’agricoltura convenzionale inquina l’ambiente a livelli non più sostenibili; non lo diciamo noi ma possiamo leggerlo ovunque.

Prima di entrare nel dettaglio dei motivi che portano a privilegiare la verdura bio, cerchiamo di capire meglio se e come si possono riconoscere gli ortaggi biologici.

Come si riconosce la Verdura Biologica?

Riuscire a riconoscere frutta e verdura bio è senza dubbio desiderio di tutti. Ma purtroppo non è semplice riconoscere ortaggi bio da come si presentano esteticamente sugli scaffali di un supermercato o nelle cassette di un fruttivendolo.

Guardando solo all’aspetto esteriore possiamo notare che la frutta e la verdura bio non sono generalmente perfette dal punto di vista estetico; le mele, per esempio, possono presentare piccoli puntini neri, la dimensione dell’ortaggio è tendenzialmente più piccola rispetto allo stesso coltivato in regime convenzionale, la forma è meno perfetta e uniforme, ma non esiste un modo per sapere se effettivamente quella frutta e verdura che stiamo acquistando sia o meno biologica.

Un ruolo fondamentale per capire se ciò che abbiamo di fronte è un prodotto bio è svolto dalla etichettatura o meglio dalle indicazioni in essa riportate che oltre a contenere le informazioni richieste per i prodotti convenzionali, devono includere quanto stabilito dalla normativa europea in materia di Bio per permettere di comprendere facilmente al consumatore se un prodotto è o meno biologico.

In particolare l’etichetta di un prodotto biologico deve soddisfare i seguenti punti:

 

  • riferimenti al metodo di produzione biologico:il prodotto biologico deve essere accompagnato da un riferimento a tale metodo di produzione, es. biologico, bio o eco, riportato nella confezione insieme alla denominazione di vendita del prodotto o comunque nello stesso campo visivo in cui si legge il nome del prodotto; 
  • riferimenti alla certificazione: se, come sopra riportato, il prodotto è biologico, deve essere anche indicato il numero di codice dell’Organismo di controllo a cui è soggetto l’Operatore che ha effettuato la produzione. Tale codice, composto da tre campi alfanumerici, in Italia è: IT-BIO-XYZ dove:
    IT: indica l’Italia
    BIO: è la sigla del biologico nel nostro paese
    XYZ: è il numero che l’Autorità competente, In Italia il Mipaaf ha assegnato all’Organismo che ha effettuato il controllo sull’Operatore che, nel caso della verdura, coltiva il prodotto. In aggiunta a queste indicazioni, per i prodotti biologici preconfezionati venduti all’interno del nostro paese,il Decreto Ministeriale n° 18354 del 27/11/2009 prevede che il codice di cui sopra sia integrato dalle seguenti diciture di conformità: Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF: IT-BIO-XYZ Operatore controllato n. 12345 dove 12345 è il codice identificativo che l’Organismo di Controllo attribuisce all’Operatore;
  • loghi del biologico: i loghi del biologico devono avere la forma grafica prevista dalla legge.

Per maggiore chiarezza riportiamo l’Immagine di come deve essere costruita l’etichetta di un ortaggio biologico e prendiamo come esempio l’etichetta delle zucchine biologiche.

 

Etichettatura_Prodotti_Bio
L’etichetta è l’unico elemento che permette di avere la certezza che quel prodotto in cui è apposta è un prodotto biologico. Essa è collocata direttamente nella confezione o, nel caso di prodotti sfusi, deve essere esposta in loro prossimità o nel documento documento di accompagnamento.

Riepilogando quindi, un prodotto che viene chiamato “bio”, “biologico”, “organic” o con qualunque altro aggettivo che richiami il biologico ma non è assistito da questa etichettatura potrebbe non essere biologico oppure esserlo ma non essere stato certificato.

Un coltivatore di prodotti biologici infatti, non si può limitare a dichiarare di svolgere la propria agricoltura in regime biologico, ma deve seguire l’iter previsto dalla normativa dell’Unione Europea per avviare una produzione biologica.

In Italia le regole da seguire per ottenere  la certificazione “bio” sono varate dal MiPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) che autorizza determinati Organismi di Controllo a verificare tutto il processo produttivo dell’azienda che faccia domanda di inizio di attività biologica.

Gli Organismi di Controllo, oltre a fare le analisi, ispezioni e controlli in fase iniziale per rilasciare la certificazione, compiono ispezioni periodiche annuali, anche a sorpresa, in azienda ed effettuano tutte le analisi che ritengono opportune per il controllo; a seguito di ogni ispezione viene redatta una relazione che, se riporta il mancato rispetto delle regole, viene sottoposta al Ministero e alla Regione che, insieme agli stessi Organismi di Controllo, possono erogare sanzioni che spaziano dal semplice richiamo scritto fino al ritiro del certificato di conformità.

 

Perché è preferibile scegliere Verdura Biologica

Sono numerosi i motivi per cui è preferibile scegliere verdura bio ma, volendo essere egoisti e pensare solo a se stessi solo, il primo motivo su cui soffermarsi è la salubrità degli ortaggi bio rispetto a quelli in agricoltura convenzionale. 

Basta fare una ricerca veloce nel web digitando “danni da pesticidi” per scoprire la mole di lavori e di pubblicazioni scientifiche che sono state fatte su questo argomento e che considerano i danni che i pesticidi arrecano sia alla salute delle persone che a quella dell’ambiente. 

I danni dei Pesticidi alla Salute della Persona

Partendo dall’analisi dei rischi sulla persona collegati ai pesticidi, come si legge nell'articolo pubblicato da Firab, la Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica, mangiare biologico riduce in modo significativo l’esposizione ai pesticidi e lo dimostra la significativa riduzione, oltre il 65%, del livello di pesticidi nelle urine della persone che mangiano spesso bio; la percentuale supera il 90% in chi mangia esclusivamente bio, rispetto a chi consuma abitualmente cibo convenzionale.

Questo studio è stato collegato ad uno studio precedente che aveva come ambito di analisi i bambini in età pre-scolare e che aveva già evidenziato come i piccoli che consumavano frutta e verdura biologica spesso, ma non sempre, presentassero una concentrazione di residui di pesticidi sei volte più bassa dei coetanei che consumavano esclusivamente prodotti convenzionali.

C’è da tenere conto, purtroppo, che l’esposizione ai pesticidi avviene oltre che con il consumo di alimenti contaminati anche e soprattutto attraverso le vie respiratorie e quindi per inalazione e per assorbimento cutaneo tramite contatto per cui, nei bambini che spesso giocano sui prati su cui sono stati distribuiti diserbanti o pesticidi, l’esposizione può essere maggiore.

Questo fenomeno di accumulo di sostanze inquinanti da più fonti genera il cosiddetto effetto cocktail in cui le singoli fonti, anche se prese singolarmente possono contaminare minimamente, sommandosi, potrebbero diventare rilevanti.

Quando si parla di effetto cocktail in materia di pesticidi si fa riferimento anche ad un altro fenomeno da non sottovalutare evidenziato da diversi studi tra cui si cita quello pubblicato da GMwatch che mostra come l’esistenza di residui di pesticidi diversi, presenti comunemente negli alimenti, si miscelino e abbiano effetti negativi sulla salute della persona anche quando ogni singolo pesticida è presente in una quantità inferiore ai limiti di legge per cui potrebbe essere considerato ad un livello “sicuro”.

Questo studio è stato condotto sui ratti con tecniche analitiche omiche (quelle che permettono la produzione di un numero elevato di informazioni nello stesso intervallo di tempo, piuttosto breve). I ratti sono stati alimentati per 90 giorni con una miscela di pesticidi scelti tra i più frequentemente rilevati ai livelli più alti negli alimenti nell’UE e somministrati in modo che ogni singolo pesticida fosse presente al livello della dose giornaliera considerata accettabile nell’Unione europea.

Il risultato ha dimostrato che mentre le misure tossicologiche standard, mostravano poca o nessuna evidenza di danno, le analisi omiche hanno rivelato cambiamenti biochimici nell’intestino e nel sangue e cambiamenti nella funzione genica nel fegato che indicavano la possibile insorgenza di danni.

Studi di questo tipo non possono essere ignorati e ci auguriamo che quanto prima le normative relative all’ utilizzo dei pesticidi vengano riviste ed adeguate alla luce dei risultati che nuovi studi e ricerche presentano. 

I danni dei Pesticidi alla Salute dell’Ambiente

Anche i danni dei pesticidi sulla salute dell’ambiente non possono e non devono più essere ignorati!

Pesticida è, seguendo la definizione di Treccani, la denominazione generica dei prodotti quali insetticidi, nematocidi, rodenticidi, funghicidi, erbicidi etc. usati come mezzi di lotta contro organismi dannosi di origine animale, contro infezioni provocate da funghi e contro piante infestanti.

I pesticidi vengono quindi impiegati, in agricoltura, per distruggere tutto ciò che, danneggiando le piante coltivate, potrebbe comprometterne la loro salute e di conseguenza la produttività di un terreno.
Il loro impiego, nonostante sia stato dimostrato che non abbia contribuito alla riduzione della fame del mondo, è ancora molto diffuso tanto che i dati relativi alla salute dell’ambiente sono sempre più allarmanti.

Perché i pesticidi danneggiano l’ambiente?

I pesticidi causano danni ambientali su più fronti: 

  • sulle piante coltivate: le piante coltivate, destinatarie del pesticida, lo assorbono solo in parte e per di più non riescono a metabolizzarlo per cui il pesticida resta nella pianta come residuo e consumando la pianta, ce lo ritroviamo nel piatto; ciò non avviene per le piante infestanti che riescono quasi sempre a degradare l’erbicida ed a trasformarlo in prodotto non tossico;
  • il pesticida detto anche fitofarmaco che, come abbiamo detto, solo in parte viene assorbito dalla pianta che si vuole proteggere, viene diffuso in tutte le componenti dell’ambiente, acqua, aria e suolo.

Quest’ultimo, il suolo, è quello che più soffre a causa dei pesticidi: il tasso di assorbimento è molto elevato e anche se in parte viene metabolizzato dal terreno e quindi degradato, per altra parte persiste nel tempo ed origina il fenomeno dell’ecotossicità ovvero il pesticida altera sia il terreno che la vita degli organismi in esso presenti.

Inoltre i pesticidi, essendo generalmente spruzzati su vaste aree di terra, hanno un impatto diffuso e le ricerche su questo argomento evidenziano come in una percentuale altissima di casi, anche oltre il 95%, vengano erogati ma non riescano a raggiungere il parassita bersaglio perché trasportati dal vento e dal deflusso delle acqua; il risultato è che apportano poco beneficio alle piante coltivate ma per contro, riescono a contaminare e quindi inquinare una superficie molto maggiore di quella nella quale vengono distribuiti. 

Insinuati nel terreno, i pesticidi hanno effetti devastanti e sono la prima causa di perdita di biodiversità del suolo; il terreno perde anche gran parte della sua materia organica, utile per trattenere l’acqua, e diventa molto meno fertile.

La mancanza di sostanza organica, per contro, permette ai pesticidi di continuare a crescere nel terreno e rendendoli meno fertili, si traduce in una minore crescita delle piante che, a sua volta, costringe gli agricoltori ad usare maggiori quantità di fertilizzanti, altrettanto dannosi (se non sono naturali) per ottenere raccolti fruttuosi.

Si crea un circolo virtuoso così complesso sul quale non vogliamo addentrarci ulteriormente perché necessiterebbe di una tesi di laurea per essere trattato in maniera completa.

Quello che a noi interessa è trasmettere quanto sia importante scegliere come alimentarsi riflettendo sugli effetti che le nostre decisioni, a volte sottostimate, nascondendosi dietro “un prodotto vale l’altro”, abbiano realmente un effetto diverso sulla salvaguardia della nostra salute e di quella dell’ambiente

Il motivo che ha sostenuto il diffondersi di pesticidi e fertilizzanti, cioè la necessità di far fronte al problema della fame del mondo, ha origine nella seconda metà del Novecento, quando si è assistito ad un vero e proprio boom della produzione agricola grazie alla diffusione dei prodotti agrochimici (fertilizzanti e pesticidi) e alla selezione delle piante a più alto rendimento.
Se all’inizio questo cambiamento nel modo di conduzione dell'agricoltura sembrava un successo senza precedenti perché si riusciva a rispondere all’aumento della richiesta di cibo, ben presto, ci si rese conto, che questa impennata produttiva aveva avuto costi ambientali e sociali enormi e pochi benefici:

  • la biodiversità agricola risultò drasticamente ridotta perché la scelta di piantare nuove varietà migliorate provocò l’estinzione di molte varietà locali e tradizionali;
  • l’uso massiccio di pesticidi e altri prodotti chimici, in alcune aree, causò un serio degrado ambientale minacciando anche la salute pubblica;
  • tutto ciò non servì e non serve tutt’oggi a risolvere il problema della fame nelle aree più degradate del Paese visto che il problema della fame nel mondo, a distanza di almeno cento anni, è ancora attuale.

È proprio partendo da questa consapevolezza che è necessario rivedere il sistema agricolo del nostro Paese e spostarsi sempre di più verso un’agricoltura biologica che oltre a rispettare i requisiti imposti dalla normativa europea, si faccia promotrice del recupero e della salvaguardia delle biodiversità, del rispetto e dell’equità dei salari di tutti i soggetti coinvolti e liberi risorse da investire nella ricerca e sperimentazione di nuove tecniche sostenibili e non inquinanti che possano contrastare insetti dannosi, funghi e parassiti, che aumentino la quantità dei raccolti senza danneggiare l’ambiente. 

Perché ciò si verifichi è necessario che gli stimoli partano anche dal basso, da noi consumatori che da una parte, dobbiamo diventare sempre più esigenti e pretendere di avere maggiori informazioni su ciò che consumiamo e dall’altra, dovremmo essere molto più sensibili a ciò che ingeriamo per tutelare in primis la nostra salute, quella dell’ambiente e anche il lavoro degli agricoltori italiani che seguendo un regime di coltivazione diverso da quello convenzionale, hanno maggiori costi di produzione e minori rese di prodotti agricoli.

 

Dove Acquistare Frutta e Verdura Biologica

Se vogliamo acquistare frutta e verdura biologica, non è complicato reperirla. Oggi gran parte dei supermercati hanno una sezione dedicata al biologico, ci sono i negozi specializzati in prodotti biologici che trattano anche frutta e verdura bio, ci sono i fruttivendoli, ma in questo caso, quando i prodotti non sono pre-imballati e quindi non si legge l'etichetta, è buona regola chiedere al proprietario l’esibizione della certificazione e comunque, quantomeno il cartellino che indica il nome del prodotto, dovrebbe comprendere la dicitura “bio”. Ci sono poi i mercati locali presenti in ogni cittadina più o meno grande in cui i contadini locali propongono i loro prodotti.

 

Vendita di Frutta e Verdura Biologica Online

A questi mercati che potremmo definire tradizionali, si è aggiunto il mondo dell’online che offre la possibilità di acquistare frutta e verdura bio in vari modi tra cui è sicuramente da privilegiare l’acquisto diretto dai coltivatori perché offre la possibilità, con poco sforzo, di conoscere da chi si acquista.
Proprio per andare incontro alle esigenze di chi abita in città, alcune aziende agricole biologiche che tra l’altro, devono per legge, essere site in luoghi sufficientemente lontani da fonti di inquinamento, offrono la propria produzione biologica tramite vendita dei loro prodotti online.
L’acquisto di verdure fresche biologiche online è particolarmente comodo perché oltre a leggere le caratteristiche dei prodotti che si acquistano, abbiamo il vantaggio che, se si comprano direttamente dal coltivatore e ce li spedisce l’azienda agricola, sono freschi, appena raccolti e non hanno stazionato in celle frigorifere o al massimo ci sono passati per qualche giorno. 

La freschezza del prodotto bio oltre a renderlo più buono, lo rende ancora più salutare perché più tempo passa dalla raccolta e più il prodotto è soggetto al deterioramento delle sue proprietà nutrizionali; inoltre le aziende che coltivano e spediscono raccolgono al giusto livello di maturazione del frutto o della verdura a differenza di quanto accade quando la filiera produttiva si allunga per cui frutta e verdura, anche se biologiche, per arrivare nel banco frigorifero di un supermercato, devono essere raccolte prima della completa maturazione per evitare che, nei diversi passaggi, il prodotti si deteriorino.

Noi di Foodoteka, costantemente impegnati per offrire prodotti eccellenti ed autentici a chi si avvicina al nostro marketplace, abbiamo selezionato un’Azienda Agricola, Milana Bio, certificata biologico fin dal 1992 e presentiamo la sua verdura ed alcuni suoi frutti.

Milana Bio si trova ad Ispica in una zona incontaminata della Sicilia i cui terreni e il microclima locale sono particolarmente favorevoli per la crescita di verdura in regime biologico. Tra l’altro l’azienda agricola Milana Bio, certificata bio non solo per gli ortaggi ma per tutto ciò che coltiva e produce, ha un proprio allevamento di bovini quindi, se si presenta l’esigenza di concimare una coltivazione, viene fatto solo con i prodotti naturali che l’azienda produce.

La verdura biologica e la frutta biologica in vendita online sono di stagione ma grazie al clima mite della Sicilia spesso si trovano prodotti, per esempio le fragole bio, anche in periodo dell’anno in cui in altri luoghi, con un altro clima, sarebbero impossibili. 
In Milana Bio le verdure biologiche che i Clienti acquistano online, per il tramite di Foodoteka, vengono raccolte dopo il ricevimento dell’ordine; vengono preparate in confezioni idonee per la spedizione che generalmente impiega due o tre giorni per la consegna. 

Un aspetto, per noi molto positivo, che differenzia la proposta di Milana Bio da quella di altri siti che propongono frutta e verdura bio online è la completa libertà di scegliere ciò che il Cliente desidera e nella quantità che preferisce; questa peculiarità non è banale perché spesso si trovano in vendita cassette di verdure o di frutta biologiche miste in cui è il coltivatore/produttore che individua le proporzioni tra i diversi prodotti.

Se non hai mai acquistato verdura biologica online, ma il biologico ti interessa, prova, almeno una volta, ad assaggiare la verdura bio di Milana: riscoprirai il sapore autentico della verdura perché ogni prodotto ha il gusto dell’ortaggio che è.
Quella che riportiamo sotto è una foto che ci ha inviato una nostra Cliente appena ha ricevuto la sua cassetta.

 

Verdura_bio_online_foodoteka

Prezzi delle Verdure Biologiche

Il prezzo delle verdure biologiche è più alto rispetto a quello delle verdure non biologiche.
Il metodo di produzione in regime bio infatti richiede un lavoro e impegno maggiore da parte del coltivatore che avrà costi più elevati e per molti prodotti anche rese minori.

La differenza di prezzo tra prodotto biologico e in regime convenzionale è il riflesso del diverso costo intrinseco del prodotto e così deve essere interpretato. La differenza di prezzo si percepisce anche nel sapore. Se si assaggiano, seguendo le stagioni, le carote biologiche con ciuffo, la verza biologica e il sedano bio così come il cavolfiore biologico, i carciofi biologici o la rucola bio, si riscopre immediatamente il gusto autentico dell'ortaggio.

Non solo, spesso le aziende agricole biologiche seguono e, ci auspichiamo che lo facciano in misura sempre maggiore, una filosofia di vita che potremmo definire “etica” per cui c’è il massimo rispetto di tutti i soggetti coinvolti dall’azienda anche dal punto di vista salariale tenendo lontane qualunque forma di sfruttamento delle persone che ivi prestano la loro attività.

È vero che il prezzo è maggiore ma sono, come abbiamo letto, più che proporzionalmente maggiori i vantaggi di un acquisto bio sia per la propria salute che per quella dell’ambiente e per questo auspichiamo una sempre maggiore sensibilizzazione da parte dei consumatori affinché mettano in discussione il modo di fare la spesa.

D’altronde ancora oggi, nonostante l’Italia sia tra i Paesi del Mondo in cui i limiti di impiego di fertilizzanti e pesticidi siano inferiori ad altri, le differenze in termini di presenza di residui chimici su un prodotto da agricoltura convenzionale e su quello biologico sono enormi per cui vale proprio la pena di riflettere bene prima di effettuare qualunque acquisto.

Articoli correlati
Foodoteka
Vuoi iscriverti alla
nostra newsletter?
Riceverai in anticipo, novità, consigli, promozioni, ricette e focus specifici sul cibo buono, sano e genuino
Foodoteka
Siamo a tua disposizione
Contattaci al numero
+39 328 5451639
Spedizioni veloci ed affidabili
Il cibo di qualità direttamente
a casa tua!
Pagamenti sicuri e certificati
Utilizza la tua carta di
credito senza pensieri!