5 Migliori Pani Artigianali secondo la classifica foodoteka Foodoteka

I 5 Migliori Pani Artigianali che valgono l'Assaggio

di Laura
12-10-2022

Quali sono i migliori pani artigianali che valgono davvero l’assaggio?

È la domanda che più frequentemente ci viene fatta da chi si avvicina al nostro marketplace di eccellenze alimentari e vuole acquistare del pane artigianale online.

La risposta non è facile perché tutti i pani che presentiamo sono pani artigianali autentici e genuini per cui la preferenza di un pane piuttosto che un altro dipende solo dal gusto della persona che, a sua volta, è condizionato dalle sue abitudini e conoscenze.

Ma, con la certezza di non riuscire ad esaudire e a soddisfare i gusti di tutti, non ci arrendiamo… anzi, vogliamo aiutare il lettore a scegliere meglio il suo pane artigianale raccontando fedelmente le caratteristiche di ognuno.

Indice Articolo

Differenza tra Pane Artigianale e Industriale 
Produzione di Pane Artigianale in Italia: il Punto della Situazione
I Pani Freschi Artigianali di Foodoteka 
Pane di Segale in Cassetta Artigianale: Pratico e Salutare
Pane Carasau Artigianale: Qualità e Tradizione dalla Sardegna
La Classifica dei 5 Migliori Pani Artigianali assolutamente da Assaggiare 

 

Differenza tra Pane Artigianale e Industriale 

Della differenza tra pane Artigianale e pane Industriale abbiamo già parlato nell’articolo “Come’è fatto il pane?” dove abbiamo evidenziato come la prima grande differenza consista nella circostanza che il pane industriale non sia un pane fresco ma un pane totalmente o parzialmente cotto dal produttore industriale, surgelato e poi scaldato e/o terminato di cuocere nel luogo in cui viene venduto.

Non ci riferiamo solo ai pani in cassetta, ai pani tagliati a fette e già confezionati, ma ci riferiamo a quei pani che vengono venduti come “appena sfornati” all’interno dei supermercati o in un corner appositamente creato come “panetteria” dove nella realtà, non vi è dietro alcun panificio.

A noi questi pani non interessano, sono pani di cui non si conosce né la provenienza delle farine con cui sono fatti, né gli ingredienti realmente utilizzati perché sebbene la legge stabilisca che tutti gli ingredienti debbano essere indicati in etichetta o in prossimità del pane (se venduto al banco senza imballo), eventuali conservanti e/o sostanze atte a mantenere il pane sempre soffice, a migliorare il sapore di una farina scadente e/o a rendere il profumo più inebriante, i cosiddetti “miglioratori”, possono non essere elencati tra gli ingredienti perché la legge li considera semplici coadiuvanti tecnologici, e non ingredienti aggiunti!

Per noi il pane artigianale fresco è il pane fatto dal fornaio con farina/semola a seconda della varietà di pane che si vuol fare, acqua, lievito madre e al massimo può prevedere l’aggiunta di un pizzico di sale. Nulla di più deve contenere!

Tutti i forni presenti nel nostro marketplace producono pani artigianali freschi non solo nel rispetto degli ingredienti indicati ma selezionando le farine e, prima ancora i grani, da utilizzare mantenendo il controllo della filiera. 

Queste informazioni sono per noi doverose verso un consumatore che ricerca un pane di qualità; pretendere di conoscere l’origine degli ingredienti di un prodotto che si mangia e influenza la nostra salute è sicuramente un diritto di chiunque.
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Tra l’altro, il prezzo di un pane fresco artigianale è superiore a quello di un pane industriale per cui, quando si sceglie, è bene conoscere il motivo di tale differenza. 
Un pane artigianale, fatto con farina di qualità, proveniente da un grano italiano, magari di varietà antica che ha una resa molto minore dei grani moderni, macinato a pietra e panificato con lievito madre che richiede tempi lunghi di impasto, di lievitazione e di lavorazione, non può avere lo stesso prezzo di un pane industriale, spesso proveniente dall’estero dove le farine sono senza nome e i grani sono coltivati senza alcun controllo perché sono completamente diversi sia i costi delle materie prime che della manodopera impiegata.

 

GUARDA SUBITO LA CLASSIFICA DEI 5 PANI DA ASSAGGIARE

 

Produzione di Pane Artigianale in Italia: il Punto della Situazione

Ma quale è la situazione in cui si trova il pane artigianale fresco in Italia?
Una ricerca pubblicata da Universofood, effettuata da Cerved su incarico di Aibi-Assitol, pubblicata a marzo 2022 ha evidenziato che durante l’anno 2021, le vendite di pane fresco artigianale hanno toccato 1.400.000 di tonnellate.

Sul totale del pane venduto in Italia nel 2021 il pane fresco artigianale ha raggiunto l’84,1%, mentre il 15,9% delle vendite ha riguardato il pane industriale.

Gli italiani dunque confermano, senza alcun dubbio, la propria predilezione per il pane artigianale rispetto a quello di produzione industriale.

La stessa ricerca evidenzia una maggiore attenzione dei consumatori alle strategie anti spreco sia utilizzando il pane raffermo per nuove ricette che congelando il pane fresco per consumarlo al bisogno.

Rispetto invece alle varietà di pani freschi preferiti, cresce la domanda di pane con caratteristiche distintive: pani di cereali misti, pani integrali, pani fatti con grani di varietà antica, pani biologici etc.

I cambiamenti sulle abitudini dei consumatori vengono assecondate dai panificatori che sempre di più sono attenti al modo di panificare.

Da questo punto di vista, per la nostra esperienza, nel mercato sono presenti almeno 3 tipologie diverse di interlocutori:

  • i panifici che di fatto panifici non sono, vale a dire i corner nei supermercati che promuovono il pane appena sfornato che, come abbiamo detto, è un pane di bassissima qualità, un pane industriale che non ha nulla del pane artigianale;
  • le panetterie tradizionali presenti generalmente nelle città che sfornano pani tutti i giorni e che si collocano a metà strada tra un panificio industriale e un panificio artigianale a seconda della dimensione che hanno;
  • i panifici che fanno della tracciabilità delle materie prime, del grano, del suo sistema di macinazione, della ricerca di grani e farine locali, preferibilmente di grani di varietà antica il loro punto di forza: per questi panifici l’eccellenza prevale su tutto e il prezzo del pane passa in secondo piano.

Noi di Foodoteka condividiamo la filosofia di questi ultimi panifici e quando ci accingiamo a selezionare un forno da inserire nel nostro marketplace verifichiamo di persona e tocchiamo con mano quanto ci viene raccontato.

Quanto sopra dimostra come con lo stesso nome “pane fresco” si nascondano tipologie di pane completamente diverse che per chiarezza e trasparenza dovrebbero quantomeno essere chiamate con nome diverso.

È pane fresco sia quello congelato del supermercato che per affascinare e presentarsi acquistabile e appetibile viene arricchito di tutte quelle sostanze che rientrano sotto il cappello di “ miglioratori” che quello fatto dal forno che ha selezionato la farina, conosce da dove viene il grano, prepara il lievito madre, impasta il pane manualmente adeguando la lavorazione allo specifico momento in cui viene lavorato senza aggiungere nessun additivo e/o miglioratore.

Per capire quali sono i poli estremi entro i quali ci muoviamo, condividiamo un video andato in onda su RayPlay, a Settembre di quest’anno, durante la rubrica Indovina chi viene a cena.

È un video molto interessante che in più parti parla di panificazione e che suggeriamo di guardare a chi è interessato all'argomento "cibo genuino".

 


I Pani Freschi Artigianali di Foodoteka

I pani freschi artigianali di Foodoteka sono prodotti da forni artigianali di piccole dimensioni appartenenti alla terza tipologia: sono forni in cui si controlla tutto e, per fare il pane, non si aggiunge nulla di diverso da farina, acqua, lievito e, solo in alcuni casi, il sale. 

Ciò perché, come gli stessi panificatori sostengono, se il grano è un grano di qualità mai privato completamente della crusca (non vengono mai utilizzate infatti farine 00), la farina mantiene il germe del grano, insieme al lievito madre e all’amore di chi lo lavora, riesce ad offrire pani speciali senza bisogno di aggiungere altro.

È chiaro che in queste situazioni le farine devono essere fresche perché se così non fosse si deteriorerebbero facilmente a differenza di quelle usate nei prodotti industriali che, private di tutto e con una buona dose di chimica che le accompagna, non sono soggette a deterioramento e possono essere utilizzate per anni.

Partendo da queste premesse, ripetiamo: qualità del grano e di conseguenza farina o semola, acqua e lievito madre, i nostri forni si differenziano l’uno dall’altro per il modo in cui panificano che risente della tradizione del luogo in cui si trovano.

Riportandoli in ordine alfabetico, al momento sono:

  • Antico Forno a Legna Piazzetti: è un panificio toscano che panifica seguendo la tradizione locale, produce pane biologico di grani antichi toscani, prevalentemente grano di Varietà Verna, la lievitazione è con solo Lievito Madre, non usa il sale e la cottura è in forno a legna;
  • il Forno Brisa: è un forno piuttosto giovane di Bologna condotto da giovani desiderosi di valorizzare i grani locali ed esprimere, partendo dal pane, il loro impegno verso la sostenibilità ambientale; producono pani di grani di varietà antica provenienti dai campi di grano della loro proprietà in Abruzzo. Il Forno Brisa fa parte dell’associazione Panificatori Agricoli Urbani. 
  • il Forno Lievito Madre: è anch’esso un giovane forno di Arezzo che panifica seguendo la tradizione locale e prestando primaria attenzione alla qualità delle farine impiegate siano esse di grano tenero tradizionale che di grani antichi tra cui segnaliamo le varietà Timilia e Senatore Cappelli; 
  • il Panificio La Panetta: è un forno storico di Altamura che panifica con uno stile tutto suo farine di grano tenero, semole di grano duro, miscele di cereali nonché farro, kamut e Senatore Cappelli. La cottura è solo in forno a legna alimentata da quercia e il fiore all’occhiello del Panificio è il Pane Tradizionale dell’Alta Murgia, Presidio Slow Food;
  • il Forno Mercato del Pane: è un forno Abruzzese, di Turrivagliani anch’esso impegnato a valorizzare i grani locali; con la farina di grano solina, Presidio Slow Food, produce il Pane Vestino, un pane dedicato a chi ricerca l'eccellente sapore dei grani antichi; anche il forno Mulino del Pane fa parte dell’associazione Panificatori Agricoli Urbani;
  • il Forno Paolo Magazzini: è un antico forno della Garfagnana nella Valle del Serchio in provincia di Lucca. Il suo pane eccellente è il rinomato pane di patate della Garfagnana, anch’esso Presidio Slow Food, un pane di mistura che insieme alle farine locali di grano tenero e farro contiene le patate bollite. Paolo Magazzini usa solo cottura in Forno a Legna;
  • il Forno Tundu: è un piccolo forno di Oliena in provincia di Oristano che panifica solo pane carasau con semola locale di senatore Cappelli e lievito madre. La cottura è in forno a legna e il pane carasau viene fatto proprio come si faceva in passato. 

Stabilire quale pane preferire e da quale forno farlo arrivare è impossibile: sono tutti pani autentici, veri, profumati e saporiti che vale la pena di assaggiare

Chiaramente se si ricerca un pane panificato alla “Toscana” suggeriamo di scegliere tra l’Antico Forno Piazzetti, Lievito Madre o Paolo Magazzini; se vogliamo un pane più vicino alla tradizione dell’Alta Murgia consigliamo il Forno La Panetta perché anche se scegliessimo un pane di Senatore Cappelli, la sua forma, la consistenza della crosta e della mollica rispecchiano la tipicità della zona di Provenienza.

Invece, se desideriamo un pane panificato seguendo la tendenza di questo periodo vale a dire una pagnotta con la crosta bella consistente e piuttosto scura e la mollica più morbida suggeriamo un pane del Forno Brisa o di Mercato del Forno.

Per il Forno Tundu non c'è bisogno di scegliere: i suoi pani carasau sono universalmente riconosciuti come i migliori della varietà; non lo diciamo noi ma anche i molteplici riconoscimenti ricevuti.

Pane di Segale Tradizionale e Pane di Segale in Cassetta Artigianali: Pratici e Salutare

Tra i pani artigianali, meritano un'attenzione particolare i pani di segale sia per le proprietà nutrizionali, diverse da quelle di altri pani anche integrali, sia perché la farina di segale è molto difficile da lavorare.

Il pane di segale viene prodotto con la farina ottenuta dalla macina di un cereale in chicchi, la segale (Secale Cereale), un cereale estremamente salubre grazie al per contenuto elevato di vitamine quali PP, E, B5, B1, B6, di sali minerali quali fosforo, potassio, magnesio, calcio, zinco, rame, manganese e ferro e di fibre che la rendono più efficace di molti lassativi.
La segale contiene inoltre proteine con un maggior valore biologico rispetto a quelle del frumento in quanto maggiori amminoacidi essenziali come lisina e treonina, ha un indice glicemico minore anche se l’apporto calorico è di poco più basso rispetto ad altri tipi di frumento.

Il pane di segale è quindi ricco di proprietà benefiche per la persona; medici e nutrizionisti segnalano che concorre a ridurre i livelli di colesterolo Totale e di colesterolo LDL (grazie alla presenza di fibre solubili), a migliorare i livelli di glicemia nel sangue (grazie alle fibre e ai composti fenolici), a migliorare la digestione e il transito intestinale (per la presenza di fibre), a ridurre il senso di fame per l’elevato potere saziante e, infine, a ridurre i livelli di infiammazione nel corpo responsabili di tante altre patologie.

Per contro, chiunque abbia provato a fare un pane di segale si è accorto di quanto complesso sia panificare questa farina che genera un impasto appiccicoso, poco legato e con poca capacità di lievitazione.

Ciò accade perché la farina di segale è caratterizzata dalla scarsa presenza di proteine insolubili, gliadina e glutenina, che sono quelle che generano il glutine. Infatti, seppur in quantità minore rispetto ad altre varietà di pane, il glutine è presente anche nel pane di segale che pertanto è sconsigliato a chi soffre di celiachia.

Su Foodoteka sono presenti due varietà diverse di pane di segale artigianale, una più tradizionale, dalla forma rotondeggiante ed è prodotta in formato da 1Kg o 2 Kg dal Forno La Panetta, l’altra è un pane di segale in cassetta dal peso di 1,2Kg prodotta dal forno Brisa.

Oltre alla Forma, quali sono le differenze?

Il pane di segale del Forno La Panetta è preparato con 100% farina di segale, lievito madre e un pizzico di sale; è cotto in forno a legna alimentato da legna di quercia. È molto buono, saporito e profumato; in bocca si percepisce il sentore che la legna rilascia in cottura; è un pane molto compatto con la crosta non troppo alta ma consistente; la mollica è anch’essa abbastanza compatta e poco alveolata stante la presenza del 100% di farina di segale. L’unico aiuto nella lievitazione di questo pane arriva dal Lievito madre fatto con semola di Senatore Cappelli. È un pane da tutto pasto, indicato con qualunque abbinamento; noi lo suggeriamo con i formaggi a latte crudo e pasta morbida anche di capra.

Il pane di segale del Forno Brisa invece è un pane in cassetta fatto con farina di segale integrale  e semi misti di lino, girasole, sesamo, fiocchi di avena, semi di papavero e semi di zucca essiccati. Il lievito madre è fatto con farina di grano tenero di tipo 2 e acqua; inoltre il pane contiene, tra gli ingredienti, anche un pizzico di sale e olio extravergine di oliva.
È un pane diverso da quello del forno La Panetta ma non per questo meno buono; profumato e saporito, ha la crosta lievemente più spessa e la mollica più morbida anche per la presenza dell’olio extravergine di oliva. È ideale con qualunque abbinamento e per la sua forma si presta molto bene per preparare tramezzini, toast e per fare una colazione speciale: pane di segale, burro a latte crudo e marmellata/confettura artigianale.

Oltre ad essere pani salutari, questi pani sono entrambi molto buoni e soprattutto, quello in cassetta, anche pratico per preparare spuntini o merende/colazioni per i bambini. 
Grazie alla lievitazione naturale sono pani che si conservano a lungo, anzi come altre volte abbiamo detto, con il trascorrere dei giorni le proprietà nutrizionali del pane migliorano perché il lievito madre evolve e rilascia tante sostanze buone per il nostro intestino.

 

Pane Carasau Artigianale: Qualità e Tradizione dalla Sardegna

Il pane carasau è il pane, sottile e croccante tipico della provincia di Nuoro, in Sardegna, un pane dalle origini antichissime testimoniate dalla scoperta di resti di forni e attrezzi per la sua produzione risalenti addirittura all’età del bronzo.

Negli anni successivi, il pane carasau è divenuto il simbolo della cultura pastorizia locale: i pastori, impegnati lontano da casa per i lunghi periodi di transumanza, avevano bisogno di avere con sé un pane che si conservasse a lungo e il carasau era ideale potendosi conservare anche fino ad un anno, se mantenuto asciutto. 
Prima di consumarlo i pastori usavano bagnarlo con un pò di acqua, olio o vino per fargli recuperare l’originale croccantezza.

La preparazione del pane carasau nelle famiglie sarde è stata per anni un vero e proprio rito che prevedeva la riunione di tutta la famiglia, amici e parenti, nel fine settimana per preparare insieme il pane creando un momento di piacevole convivialità.

Oggi il pane carasau, chiamato anche carta musica è un pane che viene prodotto industrialmente e sono rimaste poco le famiglie che portano avanti la tradizione del vero pane carasau, quello della Barbagia, la cui preparazione è lunga e complessa. 

Il pane carasau autentico deve prevedere solo quattro ingredienti: semola di grano duro della Sardegna, acqua, sale marino sardo e lievito madre. Non è previsto l’utilizzo di lievito chimico.

Quello presente su Foodoteka, preparato dal Forno Tundu di Oliena, è proprio fatto come veniva fatto in passato ed utilizzando solo semola di grano duro Senatore Cappelli coltivato in Sardegna e lievito madre.
Scopriamo come il Forno Tundu prepara il suo pane carasau.

La lavorazione inizia con la fase s’inthurta che in sardo vuol dire mescolare il lievito madre con la semola setacciata e nel lavorare, a mano, l’impasto che viene successivamente coperto con teli di lino e fatto riposare, per una lievitazione lenta, per almeno 4-5 ore (in base alla temperatura esterna).
Dopo la prima lievitazione, si passa alla fase chiamata amanìare: l’impasto viene suddiviso in porzioni che, nuovamente, vengono lasciate riposare per 3-4 ore.
Segue la fase detta pesare che prevede la laminazione delle porzioni: vengono formati i sottili dischi di pasta fresca che vengono riposti fra le pieghe dei teli a riposare, sempre 3-4 ore, in attesa della cottura.
Al termine del riposo si entra nella fase di kokere durante la quale, dopo aver portato il forno a legna a temperatura altissima, i dischi vengono infornati, si gonfiano rapidamente assumendo la tradizionale forma sferica e mentre vengono tolti dal forno devono essere sapientemente suddivisi in due parti prestando attenzione e mantenere l’impasto morbido ed elastico.
L’ultima fase è la carasatura in cui le singole sfoglie vengono di nuovo messe in forno per ultimare la cottura.
È così pronto, al termine di questo laborioso processo, il Pane Carasau di Tundu, un pane carasau buonissimo che il Forno Tundu prepara in tre diverse Varianti:

  • Pane Carasau Limpidu: è quello classico fatto con semolato di Senatore Cappelli coltivato in Sardegna e macinato a pietra, Lievito madre e Sale;
  • Pane Carasau Integrale: è fatto con semolato integrale di Senatore Cappelli coltivato in Sardegna e macinato a pietra, Lievito madre e Sale;
  • Pane Carasau Gucciau: è fatto con semolato di Senatore Cappelli coltivato in Sardegna e macinato a pietra, Lievito madre, Olio extravergine di Oliva e Sale.

Quale assaggiare? Sicuramente il Limpidu, la versione più classica del pane carasau perché è il più versatile e non può non piacere. Si abbina bene con tutto, è buonissimo e per di più pratico e comodo. Averlo in dispensa a disposizione è ottima abitudine per chi ama mangiare bene perché può sostituire il pane tradizionale quando non lo abbiamo in casa, può essere usato per preparare sfiziosi antipasti sia in estate con i pomodorini e basilico che in inverno con sughi e salse di qualsiasi tipo; può essere sbriciolato in una zuppa o crema di verdure, in un’insalata mista e non per ultimo può essere sgranocchiato da solo quando si avverte la sensazione di fame.

Generalmente si usa secco, così come si presenta ma, seguendo la tradizione sarda, può essere anche leggermente bagnato: tenendolo sotto l'acqua corrente per pochi secondi dalla parte più ruvida e poi lasciandolo sgocciolare risulta meno rigido e più malleabile per consumarlo insieme ai salumi o ai formaggi. 
Attenzione! Non deve essere bagnato troppo perché diventerebbe molliccio!

La Classifica dei 5 Migliori Pani Artigianali assolutamente da Assaggiare 

Le classifiche sono sempre difficili da stilare, pensiamo alla musica, ai libri e ai film: la componente soggettiva è determinante e a volte nemmeno coerente perché capita spesso che un periodo preferiamo una cosa, poi la abbandoniamo e ne scegliamo un’altra!

Lo stesso vale anche per il pane, il gusto è soggettivo e non sempre costante: per un periodo preferiamo un cibo …. dopo un pò lo abbandoniamo e passiamo ad altro. 

Comunque sia, a conclusione di questo articolo dedicato al pane fresco artigianale,  vogliamo comunque indicare i 5 pani che per noi meritano l’assaggio. Sono tutti pani disponibili nel nostro marketplace di eccellenze alimentari, attentamente selezionati per la loro alta qualità e non sempre facili da trovare.

1) Pane di Patate della Garfagnana

Pane di Patate della Garfagnana

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E’ un pane autentico della tradizione della Valle del Serchio (LU), è fatto con una mistura di farine di grani locali di tipo 2, tipo 1 e farro a cui vengono aggiunte le patate bollite. È cotto in forno a legna e contiene pochissimo sale. La forma della pagnotta assomiglia al pane tipico Toscano: la crosta è equilibrata e la mollica è di una morbidezza e alveolatura senza eguali. È un pane che si conserva a lungo grazie anche alla presenza delle patate lesse che, in origine era aggiunte proprio perché i contadini, trascorrendo lunghi periodi lontani da casa, avevano bisogno di un pane che si conservasse molto bene. Assolutamente da provare insieme ad un prosciutto toscano ben stagionato.

CARATTERISTICHE PANE DI PATATE DELLA GARFAGNANA

 ORIGINE:Toscana 
 COMPOSIZIONE:Grani Locali e Patate Bollite 
 FARINE:Tipo 2,1 e Farro 
 CROSTA:Equilibrata 
 MOLLICA:Morbida, Ottima Alveolatura 
 COTTURA:Forno a Legna 
 SALE:Bassissimo Contenuto 

 

2) Pane Multicereali di Lievito Madre

Pane di Multicereali di Lievito Madre

 

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E’ un pane fatto con farina tipo 0 macinata a pietra, grano spezzato, semola di kamut biologico, semola di grano duro italiano, farina di farro, farina di avena, farina di segale, farina di grano saraceno, semi interi di lino, di girasole, di sesamo, di papavero e fiocchi di avena, sale e lievito madre. Il suo profumo richiama la genuinità del prodotto: il profumo di lievito madre, di farina e cereali appena macinati sono confermati da un sapore speciale e da una morbidezza della mollica che lascia stupefatti. Da provare la mattina a colazione con un filo di burro bio di capra e una marmellata/confettur

CARATTERISTICHE PANE MULTICEREALI DI LIEVITO MADRE

 ORIGINE:Toscana
 COMPOSIZIONE:Grani Locali, Kamut, Semi Vari. 
 FARINE:Farina tipo 0 macinata a pietra, Grano spezzato, Semola di kamut biologico, Semola di grano duro italiano, Farina di farro, Farina di avena, Farina di segale, Farina di grano saraceno, Semi interi di lino, di girasole, di sesamo, di papavero e fiocchi di avena.
 
 CROSTA:Equilibrata  
 MOLLICA:Morbida e Profumata 
 COTTURA:Forno Elettrico 
 SALE:Bassissimo Contenuto 

 

3) Pane Tradizionale dell'Alta Murgia

Pane Tradizionale dell'Alta Murgia

 

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Il Pane Tradizionale dell’Alta Murgia del Forno La Panetta: una varietà di pane completamente diversa dalle precedenti ma altrettanto speciale. La miscela di semola rimacinata di grani duri dell’Alta Murgia barese, unita al lievito naturale a pasta acida, all’acqua tiepida e al sale marino rendono indescrivibile il sapore di questo pane per chi non abbia mai assaggiato le farine di grani antichi tipiche dell’Alta Murgia. Anche la forma, a “pagnotta” è particolare così come il profumo in cui ai sentori del grano si uniscono quelli della legna di quercia che alimenta il forno a legna in cui viene cotto. È un pane molto compatto dalla crosta piuttosto dura e dalla mollica consistente, poco alveolata per la presenza di grani duri antichi. Da abbinare con qualunque pietanza, in primis va assaggiato da solo per gustarne tutto il sapore autentico e originale.

CARATTERISTICHE PANE TRADIZIONALE ALTA MURGIA

 ORIGINEPuglia
 COMPOSIZIONE:Grani Locali di Varietà Antica Alta Murgia 
 FARINE:Semola Macinata a Pietra.  
 CROSTA:Consistente 
 MOLLICA:Compatta, Poco Alveolata e Profumata 
 COTTURA:Forno a Legna 
 SALE:Basso Contenuto 

 

4) Pane Marruccino di Senatore Capelli 

Pane Marruccino di Senatore Cappelli

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Il Pane Marruccino di Senatore Cappelli del Forno il Mercato del Pane: è ottenuto da semolato di grano duro Senatore Cappelli, acqua, pasta madre ed un pizzico di sale. Ha crosta croccante e la mollica sofficissima con i sentori tipici del grano Senatore Cappelli, un grano di varietà antica coltivato in Abruzzo nella stessa zona in cui si trova il forno. Per chi non lo avesse mai assaggiato il Senatore Cappelli è un grano profumatissimo e dal sapore  che ricorda molto vagamente la nocciola. Oltre ad essere speciale nel gusto, questo pane, essendo prodotto con un grano di varietà antica contiene meno glutine e risulta più digeribile. Il Marruccino va assaggiato da solo e solo dopo aver scoperto quanto è originale il sapore del Grano Cappelli lo puoi abbinare a qualunque pietanza.

 

CARATTERISTICHE PANE MARRCCINO DI SENATORE CAPPELLI

 ORIGINEAbruzzo
 COMPOSIZIONE:Grano di Varietà Senatore Cappelli 
 FARINE:Semola Macinata a Pietra 
 CROSTA:Croccante 
 MOLLICA:Morbida, Alveolata e Profumata 
 COTTURA:A discrezione del Forno in base al Clima 
 SALE:Basso Contenuto 

 

 

5) Pane di Grani Antichi con Verna Biologico

Pane di Granii Antichi con Verna Biologico

 

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Il Pane di Grani Antichi con Verna Biologico dell’Antico Forno a Legna Piazzetti: è fatto con farina tipo 2 di grani antichi locali, del Mugello, e prevalentemente con la varietà antica di grano Verna coltivato sempre nella zona del panificio, in Toscana. È un pane sciocco, completamente privo di sale, come gran parte dei pani toscani, per cui assaggiandolo, è il Verna che si esprime in tutta la sua autenticità e personalità. Il profumo e il sapore hanno lievi sentori di legna stante la cottura del pane in forno a legna. Buonissimo con tutto, non può mancare se si vuole preparare una ribollita, una panzanella o qualunque ricetta tipica toscana.

 

CARATTERISTICHE PANE DI GRANI ANTICHI CON VERNA

 ORIGINEToscana
 COMPOSIZIONE:Grano di Varietà Antica e Verna 
 FARINE:Farina Macinata a Pietra Tipo 2 
 CROSTA:Equilibrata 
 MOLLICA:Morbida e Alveolata 
 COTTURA:Forno a Legna  
 SALE:Assente 

 

Perché questi piani ci piacciono?

Per i motivi che elenchiamo:

  • conosciamo le persone che li preparano, abbiamo visitato i panifici e visto come lavorano;
  • conosciamo la provenienza del grano e di conseguenza delle farine per cui non c’è il rischio di imbattersi in pani che siano fatti con farine provenienti da chissà dove;
  • le farine sono macinate a pietra per cui non vengono mai private completamente delle proprietà originarie del chicco tant’è che anche il pane bianco, fatto con farina di tipo 0, non è bianchissimo perché la farina non è mai troppo raffinata e privata di tutto;
  • la lievitazione è fatta con lievito madre; 
  • i nostri panifici non conoscono additivi e miglioratori perché usando ingredienti di qualità i loro pani non ne hanno bisogno;
  • prestano attenzione alla scelta della varietà privilegiando e valorizzando quelle locali che potrebbero rischiare di essere sostituite da grani moderni più produttivi e meno costosi;
  • utilizzano grani di varietà antica dando, nel loro piccolo, un grande contributo alla salvaguardia delle biodiversità che l’agricoltura intensiva sta distruggendo con  le disastrose conseguenze per l’ambiente purtroppo a tutti note;

In sintesi sono pani freschi artigianali buoni e autentici e, noi di Foodoteka abbiamo toccato con mano che i pani buoni sono il frutto di una catena ininterrotta di attenzioni e sapienze che vanno dal campo fino al forno!
Il prezzo al chilo può essere un po' più alto dei pani industriali, ma ne usiamo di meno perché saziano di più, li mangeremo tutti perché restano buoni per giorni e prima di arrivare in tavola avranno fatto un sacco di cose buone per l’ambiente e faranno un sacco di cose buone per la nostra persona regalandoci gusto al palato e benessere alla salute della persona grazie alla loro salubrità! 

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