Aceto Balsamico Tradizionale DOP Bollino Argento

Per non correre rischi di errore, il bollino, in questo caso color argento, che si vede nella foto, è sempre presente nel prodotto originale e può avere tre diversi colori di sfondo:

• Bollino aragosta
  È il più "acetoso" dei tre Balsamici Tradizionali. Il profumo delicato e l’acidità piacevolmente intensa lo rendono ideale sui carpacci, i pinzimoni e per le marinate. È anche adatto per essere usato su piatti caldi, per insaporire a fine cottura carni e pesci o per salse e intingoli. Il Bollino Aragosta si fa apprezzare per la sensazione di acidità volatile gradevolmente pronunciata. Il suo profumo tenue e delicato e la sua buona acidità si rivelano perfette nell'uso a crudo sui carpacci di carne e di pesce, nei pinzimoni e per le marinate. Su piatti caldi si consiglia a fine cottura su crostacei, costolette d’agnello, petti di pollo e carni rosse al sangue. Si può utilizzare anche nella preparazione dei fondi di cottura per la selvaggina, il pollame e il pesce (in particolare il baccalà). Scaldato e omogeneizzato con burro e parmigiano reggiano crea un intingolo delizioso sui ravioli.
• Bollino Argento 
  Il prodotto contraddistinto col Bollino Argento, assoggettato ad un invecchiamento di solito superiore di circa 6/7 anni rispetto al bollino aragosta, è più concentrato, il che attenua la percezione dell’acidità e dà una sensazione gustativa agrodolce complessa e gradevole che lo rendono ideale per l’uso a crudo, ma anche per accompagnare moltissimi primi e secondi piatti. Il suo profumo intenso e ricco, con una garbata tendenza al dolce, si esalta a crudo nella maionese, nelle salse per accompagnare i bolliti o i piatti di pesce, nelle insalate di pasta o di riso, con il fegato d’oca. Ideale anche con i formaggi piccanti e stagionati, primo fra tutti il Parmigiano Reggiano. Sul fuoco diventa un gustosissimo compagno del filetto di manzo, ed è prezioso per mantecare il risotto, specialmente se con verdure o scampi.
• Bollino Oro
  Uno scrigno di tesori gustativi da scoprire e assaporare goccia dopo goccia, rigorosamente a crudo. La particolare persistenza del gusto lo rende perfetto come elisir da fine pasto, ma la sua straordinaria ricchezza organolettica si presta a sorprendenti e memorabili abbinamenti con i formaggi e i dolci. Dopo aver trascorso almeno venticinque anni in barili ricchi di storia e di profumi, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia è pronto a riservare grandi piaceri. I cultori del salato lo apprezzano sui formaggi più nobili, saporiti e piccanti; gli estimatori del dolce lo abbinano alla la crema pasticcera, al cioccolato, ai gelati, ai frutti di bosco e lo apprezzano nelle farciture di  farcitura di panettoni e strudel. Chi vuole assaporarlo in tutta la sua complessità di profumi e di sentori lo può gustare puro, come bicchierino da meditazione a fine pasto.

L’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia non può avere sulla confezione alcun riferimento all'annata di produzione; è consentita la citazione “extra vecchio” per il prodotto che abbia avuto un invecchiamento non inferiore a 25 anni e una valutazione di relativa idoneità chimica e sensoriale conforme a quanto previsto dal disciplinare.